Scuola, test Ocse: forte gap nella preparazione degli studenti. Nord al top e Sud in coda

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Gli studenti italiani hanno fatto passi avanti in matematica, raggiungendo la media Ocse, mentre sono ancora in ritardo in scienze e nella lettura. Nell’insieme l’Italia resta nelle retrovie tra i 35 Paesi aderenti all’Ocse per le competenze dei 15enni in base ai test Pisa-Invalsi 2015, ma la performance media “maschera” forti differenze regionali. Dal corposo studio realizzato dall’Ocse su un totale di oltre 70 Paesi (inclusi 37 partner non-Ocse), emerge che i 15enni di alcune province o regioni del Nord Italia, quali Bolzano, Trento e la Lombardia hanno competenze che li collocano ai primi posti della graduatoria globale, mentre gli studenti della Campania sono nella parte bassa della classifica. Un dato che non manchera’ di sollevare polemiche, sulla scia dei risultati della maturita’ che vede al Sud una diffusione di voti massimi e lodi molto piu’ elevata che al Nord.
In base all’Ocse, comunque, il primato tra i Paesi industrializzati per la preparazione degli studenti va al Giappone (che e’ anche al secondo posto mondiale), davanti ad Estonia e Finlandia, Canada, Corea e Nuova Zelanda. Al top assoluto si afferma Singapore e registrano performance di eccellenza anche i ragazzi di Taiwan, Macao, Vietnam e Hong Kong.
Tornando all’Italia, l’Ocse rileva che il divario di competenze scolastiche tra ragazzi e ragazze e’ piu’ accentuato che altrove, con i primi piu’ brillanti nei test matematici e scientifici, mentre le seconde sono piu’ a loro agio nella lettura. Gli studenti della Penisola continuano poi a detenere il record delle assenze ingiustificate e sono sopra la media per le bocciature (1 ragazzo su dieci a 15 anni ne ha gia’ alle spalle una), anche se la percentuale e’ in calo di 2 punti rispetto al 2009. Eppure i 15enni in Italia trascorrano piu’ tempo sui banchi (29 ore la settimana) e nello studio (21 ore) rispetto alla media Ocse (in tutto 50 ore contro 44) e soprattutto rispetto a Paesi come la Finlandia (36 ore) o la Germania (36 ore) o la Svizzera (38), che raggiungono migliori risultati con un minore tempo di apprendimento. Andando per materia, gli studenti della Penisola nei test del ‘Programme for International Student Assessment’ (Pisa) hanno raggiunto in matematica un punteggio medio di 490 punti, in linea con la media Ocse, segnando un miglioramento di 7 punti ogni tre anni tra il 2003 e il 2015 e di 5 punti rispetto al 2012, raggiungendo una performance comparabile a Francia e Gran Bretagna. Rispetto al 2003 la percentuale di bravissimi in matematica e’ salita di 3,5 punti al 10,5% del totale, in linea con la media Ocse e si e’ ridotta di 9 punti al 23% la percentuale degli studenti con le competenze piu’ basse. In ragazzi di Bolzano (518 punti) e Trento (516) sono ai livelli top della Svizzera, sono migliori dei coetanei canadesi e assieme agli studenti lombardi (508 punti) non sfigurano rispetto ai liceali asiatici (anche se restano a distanza dai 564 punti dei geni di Singapore). I 15enni della Campania, con 456 punti, sono piu’ o meno a livello delle Azzorre o dell’Argentina. In generale in Italia i punteggi in matematica dei ragazzi superano quelli della ragazze di circa 20 punti, uno dei ‘gap’ maggiori dell’Ocse, stabile dal 2006.
Nelle scienze il voto medio dei 15enni italiani nei test 2015 e’ stato di 481 punti contro una media Ocse di 493 e l’Italia e’ al 27esimo posto sui 35 Paesi avanzati, su livelli analoghi a Croazia e Ungheria. La performance media e’ invariata rispetto al 2006 ed e’ stata superata dal Portogallo. Solo il 4% degli studenti italiani e’ un ‘top performer’ in scienze contro l’8% medio Ocse ed e’ una percentuale stabile da 10 anni. Anche in questo caso i ragazzi di Bolzano (515 punti), Trento (511) e Lombardia (503) superano nettamente la media nazionale, mentre gli studenti della Campania si fermano a 445 punti, 30 punti in meno rispetto alla media italiana, il che equivale a un anno di scuola. Si accresce, inoltre, nelle scienze il primato di performance dei ragazzi rispetto alle compagnie di classe, con ben 17 punti di differenza nei test. Nella lettura i liceali italiani raggiungono in media 485 punti, sotto la media Ocse che e’ di 493 e la Penisola e’ 26esima tra i Paesi industrializzati. La performance nella lettura e’ simile a quella osservata nel 2000 e nel 2009 e solo il 5,7% degli studenti e’ molto bravo nella comprensione di un testo, una percentuale invariata dal 2009 che si confronta con l’8,3% Ocse. Non raggiunge, invece, il livello minimo di competenza ben il 21% degli studenti, dato invariato dal 2009 e simile alla media Ocse. Le ragazze hanno nella lettura una parziale rivincita, con un punteggio piu’ alto di 16 punti rispetto ai ragazzi, ma il divario si e’ ridotto di ben 30 punti del 2009. Da allora, in effetti, e’ aumentata la percentuale delle ragazze ai livelli piu’ bassi delle competenze, mentre e’ diminuita tra i ragazzi. Sono gli studenti di Trento ad avere il migliore punteggio nazionale nella lettura (512 punti), surclassando anche i liceali tedeschi e di Macao, davanti ai coetanei lombardi (505), migliori degli olandesi e degli australiani e ai ragazzi di Bolzano (503). I loro colleghi della Campania si fermano invece a 455 punti, dietro agli studenti di Bogota’. Tra i dati piu’ preoccupanti per l’Italia c’e’ l’aumento delle assenze ingiustificate. Circa il 55% degli studenti, cioe’ piu’ di uno su due, ha riferito di avere marinato la scuola per un giorno o piu’ nelle due settimane antecedenti i test Invalsi e il 41% ha detto di avere saltato alcune ore di lezione. Non solo si tratta di dati oltre doppio rispetto alla media Ocse (20%), ma anche di un aumento di 7 e 6 punti rispettivamente sul 2012, che va ad incidere pesantemente nella preparazione. Gli studenti che ‘saltano’ la scuola in Italia hanno in media 31 punti in meno in scienze di quelli che la frequentano regolarmente ed e’ l’equivalente di un intero anno di scuola. Infine, l’Ocse valuta la performance in termini di equita’ nell’istruzione e in questo caso l’Italia e’ migliore della media internazionale. Solo il 10% delle variazioni della performance degli studenti e’ attribuibile alle differenze socio-economiche contro il 13% Ocse. In media gli studenti avvantaggiati in Italia hanno un voto di 30 punti superiore in scienze contro i 38 punti Ocse. Last, but not last, in Italia gli studenti delle scuole pubbliche mettono a segno 40 punti in piu’ in scienze rispetto ai coetanei che frequentano le private, una volta che si tiene conto delle differenze socio-economiche.