Scuola, studenti in piazza a Napoli: Non siamo untori. De Luca nel mirino: Non ha garantito il diritto allo studio

79
in foto studenti a Napoli (foto Imagoeconomica)

Protesta degli studenti delle scuole superiori di Napoli e provincia davanti alla Regione Campania. I ragazzi rivendicano che il rientro in classe sia in sicurezza e puntano il dito contro il mancato potenziamento di trasporti, soprattutto per chi arriva a Napoli dalla provincia, e accusano la Regione e il presidente, Vincenzo De Luca, di non aver fatto “tutto il necessario affinché fosse garantito il diritto allo studio”. Non solo striscioni ma anche slogan contro De Luca. In Campania le scuole superiori hanno ripreso la didattica in presenza, al 50 per cento in virtù delle norme anti covid, il 1° febbraio dopo mesi di Dad. Diversi gli striscioni esposti: “Con la Scuola contro chi decide”; “Studenti sconnessi, trasporti in provincia, device per tutti. RistrutturAzione”; “Prospettive nuove. Sanità per le scuole”. In piazza studenti del Caccioppoli, del Genovesi, del Pansini, del Sannazaro, del Vittorini, del Vittorio Emanuele ma anche studenti che sono arrivati da Pompei, da Somma Vesuviana. “In questi mesi siamo stati accusati di essere degli untori – dice Zidane dell’Osservatorio popolare studentesco – ma il virus non è nelle scuole. Il problema principale sono i trasporti affollati, non le scuole”. E rispetto all’indicazione dell’unita’ di crisi regionale che ha demandato ai sindaci eventuali decisioni sulla chiusura delle scuole, gli studenti affermano: “Dalla Regione c’è uno scaricabarile. Così pensa di togliersi ogni responsabilità sulla gestione della Scuola”.Gli studenti chiedono inoltre un piano di screening periodici del personale e degli studenti. “Vogliamo prospettive nuove e certezze nelle scuole”, si legge su uno striscione firmato dal gruppo Osservatorio Popolare Studentesco ed esposto fuori a palazzo Santa Lucia. . “Le nuove modalità di rientro, come volevasi dimostrare, sono state fallimentari sotto vari aspetti. Questo non e’ altro che il sintomo naturale di un sistema e di una classe dirigenziale – spiegano dall’Ops – che di regola ignora le problematiche inerenti al mondo della SCUOLA e le necessita’ degli studenti e che per mesi non ha mosso un dito per ristrutturare, ampliare e ripensare i luoghi dell’istruzione. Se la DaD non era scuola, risultano insostenibili pure le lezioni in didattica mista, la cui problematicità intrinseca viene acuita da una mancanza di adeguate attrezzature tecniche, dai pc nelle classi alla connessione internet”.

Gli studenti considerano “insostenibili” anche gli orari e i ritmi “che ci costringono a sostenere, con giornate di scuola lunghissime, ingressi e uscite ad orari improponibili che gravano ulteriormente sul nostro carico di studio giornaliero. Siamo stanchi di venir messi in secondo piano, pretendiamo che sia la società a venir modellata in funzione della scuola e non viceversa. Perché la scuola è e deve tornare a essere una priorità”. I manifestanti criticano anche le novità sul calendario scolastico annunciate dal premier incaricato Mario Draghi. “Il nostro percorso didattico fino ad oggi non deve essere invalidato e non vogliamo che ci vengano imposte mal concepite speculazioni sul “recupero” di quanto abbiamo perso. Vogliamo che venga tenuto conto dello sforzo di noi studenti nell’ultimo anno – spiegano – e che ci venga restituito dalle istituzioni un coronamento di questo percorso che rispecchi tutto il nostro vissuto”. Al governatore della Campania Vincenzo De Luca contestano il “fallimento sul piano della scuola, della sanità, dei trasporti. Adesso – sottolineano – non può pensare di lavarsi le mani delegando le decisioni alle entità territoriali, senza tener conto delle disparità e disuguaglianze. Una decisione del genere non farà altro che andare a gravare ulteriormente sulle spalle di tutte le strutture più svantaggiate, e noi non possiamo accettarlo. Vogliamo che la Regione prenda atto delle sue mancanze e che cominci, una volta per tutte, a mettere in atto un piano reale e concreto di ristrutturazione e ripensamento della SCUOLA e di tutto ciò che le gravità attorno, affinché il rientro possa essere veloce e, soprattutto, duraturo”.