“Scuola in ospedale”, lezioni in corsia per 70.000 bimbi: record in Campania

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Cresce il numero di bimbi e ragazzi con malattie molto gravi che hanno la possibilità di continuare a seguire le lezioni scolastiche durante il ricovero. Da nord a sud Italia, la scuola in ospedale è una realtà di cui usufruiscono quasi 70.000 giovani pazienti, secondo gli ultimi dati del Ministero dell’Istruzione, dell’Universita’ e della Ricerca. Nelle 200 sezioni ospedaliere e con l’ausilio di 740 docenti ‘distaccati’, durante l’anno scolastico 2017/18 hanno frequentato il servizio di Scuola in Ospedale 69.290 studenti, dalla materna alle superiori. Le regioni maggiormente coinvolte sono Campania, Lazio, Liguria e Sicilia. Nel 2015-2016 erano stati 62.204, nel 2016-17 58.049. Si tratta per lo più di malati oncologici e frequentano scuole con indirizzi e livelli diversi. Le lezioni quindi non sono standard ma cucite su misura e scandite dagli orari delle terapie. “La scuola in ospedale aiuta l’integrazione dello studente una volta uscito – spiega Daniela Di Fiore, che da 8 anni insegna italiano e storia al Policlinico Gemelli Irccs di Roma – per questo le valutazioni vengono recepite dagli istituti di provenienza, facendo si’ che abbia una pagella completa”. Oltre a non far perdere l’anno scolastico e ad aiutare a distrarsi, rappresenta un ponte di collegamento con il ‘mondo esterno’ e permette ai piccoli pazienti di fare quello che fanno i loro coetanei. Per i medici stessi un supporto nelle cure. “I bambini affetti da tumore – spiega Antonio Ruggiero, primario di Oncologia Pediatrica del Gemelli – sono impegnati in un lungo percorso fatto di ricoveri che durano mesi. La scuola facilita la permanenza in ospedale, rendendoli piu’ pronti a ricevere terapie spesso pesanti. Per loro e per le famiglie significa inoltre continuare a investire nel futuro”.