Scuola: insegnanti non dovranno restituire scatti anzianità

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Il governo non batterà cassa con gli insegnanti. È quello che è stato deciso in un incontro tra il Premier Letta, il Ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza e il Il governo non batterà cassa con gli insegnanti. È quello che è stato deciso in un incontro tra il Premier Letta, il Ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza e il Ministro dell’economia Fabrizio Saccomanni sul recupero degli scatti di anzianità maturati dagli insegnanti nel 2013. Il recupero, di circa 150€ lordi al mese, sarebbe iniziato con la trattenuta della somma stabilita già nel mese in corso. Dopo l’alzata di scudi della politica e dei sindacati, che hanno trovato sponda anche nello stesso Ministro Carrozza, è quindi arrivato l’atteso dietrofront del governo attraverso una breve nota da Palazzo Chigi. Inizialmente non sembravano esserci margini di manovra: “è un atto dovuto” la versione del ministero delle finanze. Sin dalla prima mattinata dal fronte sindacale i toni sono stati durissimi. Il leader del Flc Cgil Domenico Pantaleo rivendica il ruolo già svolto dalla scuola e dall’università nel risanamento dei conti pubblici finanziato con “tagli di personale (8 miliardi di euro), con il blocco del contratto, con il taglio del salario e con l’aumento dei carichi di lavoro”. La temperatura sale e anche dalla politica arrivano critiche per il provvedimento che riguarda circa 80 mila lavoratori tra docenti, amministrativi e personale ATA. Su Twitter Renzi commenta che è un “provvedimento assurdo”, Grillo invece la definisce dalle colonne del suo blog una “stucchevole commedia all’italiana”. Sulla rete si scatena un frenetico dibattito e la petizione online lanciata da Mila Spicola, responsabile scuola del PD, in poche ore ottiene oltre 10 mila firme. È quando si diffonde l’ufficialità della marcia indietro che i toni si distendono, anche se i dubbi permangono. La vicenda del prelievo forzoso agli insegnanti riapre nel Paese la discussione sia sul mantenimento dei diritti acquisiti sia sulla considerazione che viene data all’istruzione e ai suoi rappresentanti. Stando a quanto dicono dalle parti di Via XX Settembre il provvedimento è stato approvato già lo scorso novembre: possibile sia stato permesso nel più totale silenzio? I diritti acquisiti dai docenti possono davvero essere rivisti retroattivamente? Quel che rimane della vicenda sono questi e altri interrogativi ai quali l’esecutivo dovrà dar conto proprio in virtù dei proclami fatti riguardo il mondo della cultura e della formazione. Cultura, cultura chi? Fabrizio Pignatelli