La scultura prima della scultura: “Fogli di pensieri” è per molti versi questo tentativo, quello di far vedere l’opera di Costantino Barbella La scultura prima della scultura: “Fogli di pensieri” è per molti versi questo tentativo, quello di far vedere l’opera di Costantino Barbella prima che si traduca nella solidità della pietra o del marmo. Curata da Isabella Valente, la mostra sarà inaugurata giovedì 7 maggio alle ore 19 nello splendido scenario del Convento di San Domenico Maggiore e rivelerà al pubblico oltre 100 disegni di Costantino Barbella, uno degli scultori più amati ed apprezzati dal collezionismo otto-novecentesco. La mostra Fogli di pensieri sarà aperta fino al 6 giugno. L’evento, promosso da Databenc (Distretto ad Alta TecnologiA per i BENi Culturali) e dall’Università di Napoli Federico II in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, si aggiunge al calendario di iniziative organizzate nell’ambito della mostra Il Bello o il Vero per la riscoperta della scultura napoletana del secondo Ottocento e del primo Novecento. Alle oltre 290 sculture già presenti in mostra di maestri come Vincenzo Gemito, Francesco Jerace, Tito Angelini, Achille d’Orsi, Emilio Franceschi, Luigi De Luca, Stanislao Lista, Giovanni Tizzano e lo stesso Costantino Barbella, si è voluto affiancare un evento speciale dedicato al ruolo del disegno nell’atto ideativo e preparatorio della scultura. Una straordinaria occasione per ammirare taccuini, segni e bozzetti che, più di qualsiasi altra forma d’arte, rappresentano l’annotazione privata dell’artista, la sua memoria di viaggio, le riflessioni su cose viste, vissute o anche solo immaginate. I lavori esposti si presentano con forme e finiture che vanno ben oltre il carattere di semplice appunto mnemonico. Non sono solo una pura e semplice traccia grafica, ma un vero e proprio progetto artistico già presente e definito nella mente del maestro. Essi traducono, al di là della loro finitezza esteriore, un’idea e un percorso concreti e una visione precisa e finalizzata dell’opera. Come afferma Pasquale Del Cimmuto nel suo saggio critico riportato nel catalogo pubblicato da Databenc_Press (Costantino Barbella, Fogli di pensieri 1852-1925, a cura di Isabella Valente e Pasquale Del Cimmuto), i disegni di Barbella si inscrivono in “un cerchio di analisi che trova i suoi punti di interesse nel completamento ideale della conoscenza del mondo ispirativo dell’artista chietino. A fronte di una produzione scultoria ampiamente nota e fortemente connotata, è qui possibile cogliere un coacervo di temi e soggetti rimossi, per così dire, dalla progettazione materiale, ovvero stesure e riletture stilistiche, di postura e di interrelazione, dei principali personaggi che animarono l’infinito e straordinario universo creativo dello scultore“. Il corpus inedito, presentato anche nel catalogo, consta di numerosi fogli, talvolta disegnati su entrambi i lati, e due taccuini per un totale di oltre 240 disegni. Alcuni fogli recano anche appunti e note di promemoria. Matita, pastello, inchiostro e carboncino sono le tecniche grafiche utilizzate, spesso anche combinate tra loro, e impiegate sui supporti cartacei più vari.