“Gli interventi di alcuni Governatori regionali a sostegno della protesta dei medici di famiglia – dichiara Giacomo Milillo, segretario nazionale della Fimmg, riferendosi allo sciopero di “Gli interventi di alcuni Governatori regionali a sostegno della protesta dei medici di famiglia – dichiara Giacomo Milillo, segretario nazionale della Fimmg, riferendosi allo sciopero di domani – dimostrano la validità delle nostre posizioni e hanno aperto una breccia all’interno della Conferenza delle Regioni. Tutte le Regioni che tengono alla vera sostenibilità del SSN nell’interesse dei cittadini hanno bisogno e aspettano il nuovo Accordo della medicina generale per far decollare lo sviluppo dell’assistenza primaria e coniugare intelligentemente il progresso del servizio con la salute dei bilanci“. Evidentemente, prosegue Milillo, “esistono condizioni per cui i meccanismi di governance della Conferenza delle regioni non sono in grado di recepire la pluralità delle posizioni. La Conferenza delle regioni, fra l’altro, non è prevista né da leggi né dalla Costituzione, prevedendo il nostro ordinamento la sola Conferenza Stato Regioni. La Conferenza delle regioni o quella degli assessori alla sanità potrebbe essere considerata una libera associazione, del tutto paragonabile ad un sindacato delle Giunte regionali, che come tale ha finito per comportarsi. Lo sciopero di domani è nazionale – conclude Milillo – e ci dispiace che regioni come la Campania, le Marche e la Toscana, così come altre regioni che sappiamo su posizioni simili, sebbene non siano intervenute pubblicamente nel dibattito, debbano subire gli effetti di una campagna di protesta e di uno sciopero che avrebbe potuto essere evitato se in Conferenza fosse prevalsa la loro opinione. E’ scontato che in queste regioni la Fimmg continuerà a collaborare, ma oggi deve battersi perché in tutto il paese, attraverso l’Accordo Collettivo Nazionale, siano poste le basi di una collaborazione concreta, produttiva e innovativa“.