Scienze, al via a Napoli Futuro Remoto: 33esima edizione nel segno dell’ambiente

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Il messaggio che lanciamo e’ che “questo pianeta e’ unico. È l’unico corpo celeste in grado di ospitare la vita ed e’ affidato a noi, alla generazione di chi ha i capelli bianchi e lo deve lasciare a chi verra’ dopo nelle migliori condizioni possibili”. Cosi’ Francesco Petretti, biologo, ornitologo, docente universitario, autore della trasmissione televisiva Geo, a margine dell’inaugurazione di Futuro Remoto 2019 alla Citta’ della Scienza di Napoli. La 33esima edizione ha ospitato la conferenza spettacolo sulla lotta ai cambiamenti climatici dal titolo ‘Biorifugi: la nostra cassaforte per salvare il tesoro della biodiversita” a cura di Petretti che ha spiegato come “grazie alle conoscenze che stiamo acquisendo possiamo gestire situazione critiche: abbiamo le capacita’ per farlo, dobbiamo esserne convinti”. Il biologo sottolinea come sia “assurdo che la nostra attivita’ produca qualcosa che debba essere eliminato e smaltito” perche’ “la natura non prevede rifiuti, ma solo cicli e circoli. Tutto – avverte – deve essere riutilizzato”. Noi – rimarca Petretti – “abbiamo conoscenze e competenze che ci possono permettere di chiudere questo enorme gap rappresentato dal fatto che noi umanita’, soprattutto l’umanita’ delle principali citta’ italiane, produciamo rifiuti che non possono essere accumulati, devono essere riportati all’interno di un ciclo virtuoso. Le competenze – conclude – ci sono, quello che manca e’ fare in modo che diventino operativita’”. La mattina e’ stata aperta dalla performance ad opera della start-up Fall in led che ha dato avvio alla manifestazione con un gioco incrociato di luci, colori e musica, musica che e’ stata protagonista anche con l’esibizione di Capone & BungtBangt. Ad assistere in prima fila, tra gli altri, l’assessore alle Attivita’ produttive della Regione Campania, Antonio Marchiello, e Riccardo Villari, presidente della fondazione Idis Citta’ della Scienza, che ha sottolineato l’importanza di rivolgersi ai giovani e come “tra gli oltre 200 mila visitatori che arrivano ogni anno molti sono studenti. I giovani sono il futuro e a loro ci rivolgiamo in primo luogo”.