Scienza: nuova interfaccia cervello-computer per comunicare con i pazienti paralizzati

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(foto da Pixabay)

Una piccola interfaccia di comunicazione potrebbe rendere più agevole la comunicazione con i pazienti completamente paralizzati. Lo dimostra uno studio, pubblicato sulla rivista Nature Communications, condotto dagli scienziati del Wyss Center for Bio and Neuroengineering, dell’Universita’ di Tubinga e di ALS Voice gGmbH, a Mössingen, in Germania, che hanno realizzato il prototipo di un dispositivo in grado di decodificare le lettere in base ai segnali cerebrali. Le interfacce cervello-computer (BCI), spiegano gli autori, potrebbero facilitare la comunicazione con le persone che hanno perso la capacita’ di muoversi e parlare, come i pazienti con sclerosi laterale amiotrofica (SLA), una malattia neurodegenerativa progressiva, che colpisce i motoneuroni. Per i soggetti paralizzati sono attualmente in uso dei dispositivi che permettono di individuare i movimenti oculari o quelli dei muscoli facciali, ma tali soluzioni non sono efficaci in caso di impossibilità a muovere queste parti del corpo. Il team, guidato da Ujwal Chaudhary, ha testato un nuovo approccio che sfrutta un sistema di neurofeedback uditivo. Il BCI è stato valutato su un paziente di 34 anni completamente paralizzato con SLA in stadio avanzato. Il soggetto e’ stato in grado di formare parole e frasi per comunicare a una velocità media di circa un carattere al minuto. Gli autori hanno istruito il partecipante per far corrispondere la frequenza di un tono di feedback al suono target, controllando le frequenze e l’attività cerebrale. Il paziente e’ stato in grado di modulare le frequenze di attivazione neurale in base al feedback uditivo per selezionare le lettere necessarie a formulare frasi per esprimere i propri bisogni. Questi risultati, concludono gli scienziati, possono consentire una forma particolare di comunicazione a chi non puo’ formulare frasi o parole. Sebbene questi risultati siano promettenti, però, sarà necessario valutare la longevita’, l’applicabilita’, la sicurezza e l’efficacia del dispositivo in studi piu’ ampi.