Scienza, le dimensioni del cervello animale? Non dipendono dalla corporatura

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Foto di Ludovic da Pixabay

Le dimensioni del cervello animale non sono proporzionate alla corporatura, con gli animali più imponenti che non hanno un cervello più grande rispetto a quelli piu’ piccoli, ma ci sono delle eccezioni. Lo rivela un nuovo studio condotto dai ricercatori dell’Universita’ di Reading e dell’Universita’ di Durham, pubblicato su Nature Ecology and Evolution. I risultati mettono in discussione le convinzioni di lunga data sull’evoluzione del cervello. Cervelli piu’ grandi rispetto alle dimensioni del corpo sono collegati all’intelligenza, alla socialita’ e alla complessita’ comportamentale, e gli esseri umani si sono evoluti con cervelli eccezionalmente grandi.

I ricercatori hanno raccolto una vasta serie di dati sulle dimensioni del cervello e del corpo di circa 1.500 specie per chiarire secoli di controversie sull’evoluzione delle dimensioni del cervello. “Per piu’ di un secolo, gli scienziati hanno ipotizzato che questa relazione fosse lineare, ovvero che le dimensioni del cervello aumentassero in proporzione alle dimensioni dell’animale”, ha detto Chris Venditti, dell’Universita’ di Reading e autore principale dello studio. “Ora sappiamo che non e’ cosi’: la relazione tra le dimensioni del cervello e quelle del corpo e’ una curva, il che significa essenzialmente che gli animali molto grandi hanno un cervello piu’ piccolo del previsto”, ha continuato Venditti. “I nostri risultati aiutano a risolvere la complessita’ del rapporto tra cervello e massa corporea”, ha dichiarato Rob Barton, dell’Universita’ di Durham e coautore dello studio.

“Il nostro modello ha una semplicita’ che rende superflue le spiegazioni precedentemente elaborate: le dimensioni relative del cervello possono essere studiate utilizzando un unico modello di base”, ha continuato Barton. La ricerca rivela una semplice associazione tra le dimensioni del cervello e del corpo in tutti i mammiferi, che ha permesso ai ricercatori di identificare le specie che infrangono le regole, ovvero quelle che sfidano la norma. Tra queste specie anomale c’e’ anche l’Homo sapiens, che si e’ evoluto venti volte piu’ velocemente di tutte le altre specie di mammiferi, dando vita ai cervelli enormi che caratterizzano l’umanita’ di oggi. Ma l’uomo non e’ l’unica specie in controtendenza. Tutti i gruppi di mammiferi hanno mostrato rapidi cambiamenti, sia verso dimensioni cerebrali piu’ piccole che piu’ grandi. Per esempio, i pipistrelli hanno ridotto molto rapidamente le loro dimensioni cerebrali al momento della loro comparsa, ma poi hanno mostrato tassi di cambiamento molto lenti nelle dimensioni cerebrali, suggerendo che potrebbero esserci vincoli evolutivi legati alle esigenze del volo. Vi sono tre gruppi di animali che hanno mostrato i cambiamenti piu’ pronunciati e rapidi nelle dimensioni del cervello: primati, roditori e carnivori. In questi tre gruppi, le dimensioni del cervello tendono ad aumentare nel tempo, ma non si tratta di una tendenza universale per tutti i mammiferi, come si riteneva in precedenza. “I nostri risultati sciolgono un mistero: negli animali piu’ grandi c’è qualcosa che impedisce al cervello di espandersi”, ha affermato Joanna Baker, dell’università di Reading e coautrice dello studio. “Resta da capire se questo sia dovuto al fatto che i cervelli grandi oltre una certa dimensione sono semplicemente troppo costosi da mantenere”, ha aggiunto Baker. “Ma – ha concluso Baker – poiche’ osserviamo una curvatura simile anche negli uccelli, il modello sembra essere un fenomeno generale: cio’ che causa questo ‘curioso soffitto’ si applica ad animali con una biologia molto diversa”.