Scienza, la storia dei mammiferi giurassici ricostruita con la tomografia ai raggi X

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Di Ewan Munro from London, UK - Queens Building, CC BY-SA 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=47070520

Svelato come i primi mammiferi sono cresciuti e si sono evoluti durante l’era giurassica. A farlo un nuovo studio guidato da Elis Newham, ricercatrice post-dottorato presso la Queen Mary University di Londra e borsista Alexander von Humboldt presso l’Universita’ di Bonn, pubblicato su ‘Science Advances’. Utilizzando una tecnica nota come tomografia a raggi X di sincrotrone per immaginare gli anelli di crescita nelle radici dei denti fossili, i ricercatori sono stati in grado di stimare la durata della vita, i tassi di crescita e persino i tempi della maturita’ sessuale di queste antiche creature. “E’ la prima volta che riusciamo a ricostruire i modelli di crescita di questi primi mammiferi in modo cosi’ dettagliato – ha dichiarato Newham, prima autrice dello studio – studiando la spaziatura e la consistenza di questi anelli di crescita, possiamo non solo dire quanto velocemente sono cresciuti nelle diverse fasi della vita, ma anche fare inferenze sul loro metabolismo e sulla loro storia di vita complessiva”, ha continuato Newham.

I risultati mettono in discussione le precedenti ipotesi sui modelli di crescita degli antenati dei mammiferi e le tesi secondo cui questi animali potrebbero essere cresciuti in modo piu’ simile ai mammiferi moderni. Il lavoro risponde invece alla domanda posta da studi recenti simili sui primi antenati dei mammiferi e sull’evoluzione dei mammiferi moderni. I ricercatori hanno scoperto che i primi segni del modello di crescita dei mammiferi moderni, alti tassi di crescita nei giovani animali che si arrestano con la puberta’, si sono verificati tra i primi veri mammiferi circa 130 milioni di anni fa, a fronte di cambiamenti relativamente scarsi nel corso della vita nei ‘mammaliaformi’, che si sono evoluti prima. Tuttavia, come i mammaliaformi, questi animali crescevano ancora piu’ lentamente e vivevano molto piu’ a lungo dei piccoli mammiferi viventi come ratti e topi, raggiungendo una durata di vita massima compresa tra gli otto e i 14 anni. La tempistica di questa variazione del tasso di crescita, insieme ai cambiamenti nella struttura degli anelli di crescita, ha indicato quando questi animali hanno raggiunto la puberta’ e potenzialmente quando sono diventati sessualmente maturi. “Questi dati suggeriscono che, mentre i mammiferi viventi di piccola taglia sono sessualmente maturi entro pochi mesi dalla nascita, i primi mammiferi impiegavano diversi anni per raggiungere la maturita’ sessuale, fortificando i recenti risultati relativi a uno degli animali da noi studiati, Krusatodon – ha dichiarato Pam Gill, co-conduttrice dello studio e collaboratrice scientifica del Natural History Museum di Londra e dell’Universita’ di Bristol – scopriamo inoltre che questa storia di vita lunga e prolungata era comune tra i primi mammiferi fino al Giurassico”. Questi risultati “suggeriscono che i tratti unici della storia di vita dei mammiferi, come gli alti tassi metabolici e le cure parentali prolungate, si sono evoluti gradualmente nel corso di milioni di anni – ha evidenziato Newham – il periodo giurassico sembra essere un momento cruciale in questa evoluzione”. Il gruppo di ricerca ha utilizzato la tomografia a raggi X di sincrotrone per immaginare piccoli anelli di crescita nel cemento radicolare fossile, il tessuto osseo che collega i denti alla mascella. Questi anelli sono simili a quelli che si trovano negli alberi, ma su scala microscopica. Contando gli anelli e analizzandone lo spessore e la consistenza, i ricercatori hanno potuto ricostruire i modelli di crescita e la durata della vita di questi animali estinti. “Lo studio e’ un ottimo esempio di come le nuove tecnologie stiano rivoluzionando la nostra comprensione del passato profondo – ha affermato Thomas Martin, dell’Universita’ di Bonn e coautore senior dello studio – scrutando questi denti fossili, possiamo ottenere preziose informazioni sulla vita di creature vissute milioni di anni fa”. “E’ stato davvero emozionante partecipare a questo progetto, mettere i fossili del Giurassico in un acceleratore di particelle, come il sincrotrone, e ricostruirne il passato – ha commentato Jen Bright, direttrice del programma di Zoologia dell’Universita’ di Hull e coautrice dello studio – sembra fantascienza, ma in realta’ possiamo farlo”.