A causa del riscaldamento climatico, entro pochi anni nuove aree di Europa, Asia e America potrebbero diventare ambienti favorevoli alla diffusione di insetti dannosi per l’agricoltura, come la tignola del pomodoro (Tuta absoluta) che colpisce le coltivazioni di pomodoro, patata e melanzana. Lo rileva l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea), che coordina uno studio internazionale realizzato nell’ambito del progetto europeo Med-Gold. La ricerca, condotta da Enea e Università della California a Berkeley, è pubblicata sulla rivista Biological Invasions. L’obiettivo è mettere in campo una tecnologia utile a prevedere il potenziale invasivo in Europa e in Nord Africa, ma anche in aree non ancora colpite dalla tignola del pomodoro, come Stati Uniti d’America e Messico. “Rispetto alla comune correlazione statistica tra presenza di una specie e clima osservato nella stessa località (il metodo più usato per stimare il rischio da specie invasive), la tecnologia utilizzata dall’ Enea in questo studio – osservano i ricercatori – proietta la biologia stessa delle specie nel clima futuro, consentendo sia una maggiore affidabilità dei risultati, sia la possibilità di valutare anche eventuali strategie di controllo e di eradicazione a livello territoriale”. Uno degli autori dello studio, Luigi Ponti, del Laboratorio Enea di Sostenibilità, qualità e sicurezza delle produzioni agroalimentari, rileva che nella ricerca sono stati utilizzati “modelli demografici basati sulla fisiologia, che simulano la dinamica di popolazione di questi insetti in relazione agli scenari di cambiamento climatico e alle condizioni meteorologiche, compresi gli effetti di umidità e radiazione solare sulle temperature microclimatiche sperimentate dalle larve e dalle pupe all’interno della foglia”.