Un capomilizia di Misurata, Salah Badi, “ha guidato una manifestazione” in piazza dei Martiri a Tripoli contro l’arrivo del premier designato libico Fayez Al Sarraj. Lo scrive il sito Libya Herald fornendo conferme e dettagli sulle tensioni e spari segnalati ieri. Un tendone e un podio per comizi, allestiti mesi fa da sostenitori del capo del nascente governo di unità nazionale, sono andati a fuoco. Forze della milizia “Rada” guidata dai Abdul Rauf Kara, scrive ancora il sito, sono intervenute “e hanno disperso i manifestanti”. “Scambi di colpi di arma da fuoco” sono stati segnalati ieri in “varie parti di Tripoli” e “armi pesanti” sono state usate in via Omar Mukhtar, precisa Libya Herald.
Il Congresso libico, cioè il governo di Tripoli (Gnc), fa “appello a tutti i rivoluzionari a schierarsi contro questo gruppo di intrusi, che infiammerà la situazione a Tripoli e ci imporrà la tutela internazionale”. Lo si legge in un comunicato del Gnc, che bolla come “illegale” l’ingresso di Fayez al Sarraj, il premier designato del governo di unità nazionale sotto egida Onu, e del suo Consiglio presidenziale nella capitale libica.
E il premier del governo di Tripoli, Khalifa Ghwell, in una conferenza stampa haq detto che Sarraj “ha due opzioni: consegnarsi alle autorità oppure tornare a Tunisi”. Sarraj – ha aggiunto Ghwell – “è pienamente responsabile del suo ingresso illegale” a Tripoli.
Tra le minacce del governo non riconosciuto ma insediato da quasi due anni nella capitale, fazioni armate e militari della Marina libica fedeli a Misurata sono schierate a difesa dell’avamposto del nuovo governo. L’arrivo all’aeroporto militare di Mitiga è stato impedito dalle autorità di Tripoli, che negli ultimi due giorni hanno chiuso a più riprese lo spazio aereo. “Nessuna forza straniera ha preso parte alla protezione del consiglio presidenziale libico nel suo arrivo a Tripoli”, ha sottolineato Abderrahman al-Tawil, responsabile del comitato temporaneo di sicurezza del governo di unità. Una presa di posizione decisa, tesa a smentire le voci diffuse da fonti legate ai falchi libici, secondo le quali Sarraj si sarebbe imbarcato su navi militari occidentali. E ancora: “Formazioni armate (legate al governo, ndr) presidiano la base navale e sono pronte a respingere ogni attacco”, ha aggiunto Tawil. Il timore è che le milizie legate al ‘premier’ Khalifa Ghwell, al presidente del Congresso di Tripoli (Gnc) Nouri Abusahmain e alla variegata galassia dei gruppi jihadisti passino dalle parole ai fatti.
Un capomilizia di Misurata, Salah Badi, “ha guidato una manifestazione” in piazza dei Martiri a Tripoli contro l’arrivo del premier designato libico Fayez Al Sarraj. Lo scrive il sito Libya Herald fornendo conferme e dettagli sulle tensioni e spari segnalati ieri. Un tendone e un podio per comizi, allestiti mesi fa da sostenitori del capo del nascente governo di unità nazionale, sono andati a fuoco. Forze della milizia “Rada” guidata dai Abdul Rauf Kara, scrive ancora il sito, sono intervenute “e hanno disperso i manifestanti”. “Scambi di colpi di arma da fuoco” sono stati segnalati ieri in “varie parti di Tripoli” e “armi pesanti” sono state usate in via Omar Mukhtar, precisa Libya Herald.
Il Congresso libico, cioè il governo di Tripoli (Gnc), fa “appello a tutti i rivoluzionari a schierarsi contro questo gruppo di intrusi, che infiammerà la situazione a Tripoli e ci imporrà la tutela internazionale”. Lo si legge in un comunicato del Gnc, che bolla come “illegale” l’ingresso di Fayez al Sarraj, il premier designato del governo di unità nazionale sotto egida Onu, e del suo Consiglio presidenziale nella capitale libica.
E il premier del governo di Tripoli, Khalifa Ghwell, in una conferenza stampa haq detto che Sarraj “ha due opzioni: consegnarsi alle autorità oppure tornare a Tunisi”. Sarraj – ha aggiunto Ghwell – “è pienamente responsabile del suo ingresso illegale” a Tripoli.
Tra le minacce del governo non riconosciuto ma insediato da quasi due anni nella capitale, fazioni armate e militari della Marina libica fedeli a Misurata sono schierate a difesa dell’avamposto del nuovo governo. L’arrivo all’aeroporto militare di Mitiga è stato impedito dalle autorità di Tripoli, che negli ultimi due giorni hanno chiuso a più riprese lo spazio aereo. “Nessuna forza straniera ha preso parte alla protezione del consiglio presidenziale libico nel suo arrivo a Tripoli”, ha sottolineato Abderrahman al-Tawil, responsabile del comitato temporaneo di sicurezza del governo di unità. Una presa di posizione decisa, tesa a smentire le voci diffuse da fonti legate ai falchi libici, secondo le quali Sarraj si sarebbe imbarcato su navi militari occidentali. E ancora: “Formazioni armate (legate al governo, ndr) presidiano la base navale e sono pronte a respingere ogni attacco”, ha aggiunto Tawil. Il timore è che le milizie legate al ‘premier’ Khalifa Ghwell, al presidente del Congresso di Tripoli (Gnc) Nouri Abusahmain e alla variegata galassia dei gruppi jihadisti passino dalle parole ai fatti.