Sanità, Triassi: Campania fanalino di coda per lo screening e la prevenzione

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“Come dipartimento di Sanità pubblica abbiamo analizzato i flussi dei parti in Campania. Una donna che vuole avere una gravidanza, spesso non ha alternative al privato per essere seguita durante gestazione e parto”. Queste le parole photo 15154di Maria Triassi, direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Università Federico II di Napoli, durante la tavola rotonda di questa mattina nella sala Caduti di Nassirya in Consiglio regionale, dal titolo ‘verso il nuovo piano ospedaliero: come tutelare la salute della donna’. “Alcune donne di fasce svantaggiate non si fanno seguire durante la gravidanza”, denuncia Triassi, “e scopriamo ancora casi di rosolia in gravidanza, il che comporta nascite con malformazioni”. La manovra necessaria per il direttore del Dipartimento di Sanità è una e necessaria: “Va sbloccato il turn over soprattutto per il personale dei consultori”. photo 15156La carenza di personale medico ha ricadute enormi sulla salute pubblica. “Siamo indietro per lo screening della mammella e della cervice”, spiega Triassi, “solo il 25% delle donne, in Campania, li fa, e per le vaccinazioni”. Se chiudiamo Annunziata, Incurabili e San Gennaro, alle donne non resta che partorire nel privato, facendo salire i cesarei al 75%” deduce il Direttore del Dipartimento di Sanità pubblica. “I punti nascita cittadini sono fondamentali”, dice Triassi evidenziando una pecca enorme: “Le terapie intensive neonatali sono ubicate in punti dove non ci sono punti nascita, è assurdo mettere neonati in ambulanza perdendo tempo e denaro”. La dottoressa conclude parlando di Igv: “Le interruzioni di gravidanza volontaria devono essere possibili in tutti i punti, altrimenti si rischiano situazioni pericolose con sale operatorie improvvisate”.