Sanità, dimezzato il deficit Ma l’assistenza è inadeguata

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I conti della sanità pubblica italiana godono di una salute migliore rispetto al passato – con perdite dimezzate rispetto al 2013 – ma ora devono vedersela con la necessità di garantire la sostenibilità dei servizi. Lo dice la Corte dei conti nel Rapporto di coordinamento di finanza pubblica 2014 presentato a Roma. Le misure degli ultimi anni hanno comportato un contenimento nella dinamica dei costi complessivi soprattutto grazie al contributo delle Regioni in piano di rientro (Piemonte, Abruzzo, Campania, Puglia e Sicilia). Nel 2014 le uscite complessive per l’assistenza sanitaria si sono attestate a 111 miliardi di euro, in aumento dello 0,9% rispetto al 2013. Le perdite prima delle coperture (836 milioni) si riducono di oltre il 50% rispetto al 2013. A fronte di una riduzione delle spese del personale (-1% rispetto al 2013) aumentano gli acquisti di beni e servizi (+2,5%). Dal lato delle entrate, il sistema di compartecipazione della spesa (i ticket) ha assunto un evidente rilievo: oltre 2,9 mld nel 2014. Con un variazione complessiva (+1,1%) risultato di una crescita del 4,5% dei ticket sui farmaci e di una flessione del 2,2% di quelli sulla specialistica. Secondo la Corte dei Conti, “la partecipazione al costo può essere determinante in una fase di revisione dei confini delle prestazioni pubbliche e in un’ottica di limitare il sovraccarico del sistema fiscale”. Dalla magistratura contabile arriva anche un avvertimento sull’attuazione dei contenuti del Patto per la salute: “L’impegnativo percorso indicato dal Patto si muove entro margini finanziari stretti, dovendo affrontare costi crescenti per garantire l’accesso a farmaci e tecniche di cura innovative e offrire assistenza a una popolazione sempre più anziana. Essenziale sarà, quindi, non solo recuperare i margini di efficienza, ma anche riscrivere al più presto le nuove regole per dare certezza al funzionamento del sistema”. Per quanto riguarda le Regioni in Piano di rientro (Piemonte, Abruzzo, Campania, Puglia e Sicilia) l’esercizio si chiude in utile già prima delle coperture “con una netta riduzione delle perdite rispetto al 2013″, sottolinea il rapporto della Corte dei Conti. Rimangono però per le Regioni in Piano di rientro alcune criticità: “L’assistenza territoriale e la prevenzione risultano inadeguati – conclude il rapporto – elevati sono i ritardi nelle procedure di accreditamento degli operatori privati, la fissazione delle tariffe e l’attribuzione dei budget”.