Sanità al Sud, un diritto negato. Stati generali Anaao a Napoli

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Invadenza della politica nella gestione della sanità, intreccio tra spesa pubblica ed attività criminose, deficit di cultura organizzativa e di etica della responsabilità politica: sono alcuni dei punti di crisi che caratterizzano la gestione sanitaria nel Mezzogiorno, al centro del convegno nazionale Annao Assomed dal titolo “La sanità al Sud: selfie di un diritto negato”, in programma a Napoli, sabato 26 settembre, presso il Complesso monumentle si S. Maria la Nova. A confronto con esperti e rappresentanti istituzionali, come i presidenti di Campania e Basilicata Vincenzo De Luca e Marcello Pittella, per affrontare gli aspetti più critici del settore anche nell’ottica della professione di medici e dirigenti sanitari.Costantino TroiseLa ricetta delle 3T (tagli, ticket e tasse), con la quale negli ultimi anni sono stati raggiunti risultati parziali sul risanamento dei conti – sottolinea Costantino Troise, segretario nazionale Anaao Assomed – ha comportato il prezzo di una assistenza negata”. Il diritto alla salute, garantito dalla Costituzione, viene così declinato secondo i CAP (Centri per l’assistenza primaria) non solo per quanto riguarda gli aspetti organizzativi ma anche per efficacia e sicurezza delle cure, ed aderenza ai programmi di screening. “Per di più – aggiunge Troise – la persistenza di considerevoli quote di mobilità sanitaria sposta ingenti risorse economiche, realizzando il paradosso per cui sono le regioni più povere a finanziare la sanità delle regioni più ricche”. Per il segretario dell’Anaao Assomed non basta l’applicazione reclamata da più parti dei costi standard che rischiano di cristallizzare il differenziale attuale non tenendo conto dei differenti punti di partenza. “Occorre, invece – conclude Troise – riscoprire la lezione di don Milani rifiutando parti eguali tra diseguali”. Tra le relazioni del convegno, l’ecomomista Fabrizio Russo affronta il tema della responsabilità etica nella gestione delle Aziende Sanitarie. “L’introduzione dell’aziendalizzazione – spiega Russo – ha prodotto una serie di benefici, tra i quali una maggiore attenzione verso l’uso efficiente delle risorse, condizione indispensabile per favorire l’accesso del paziente in ospedale. Tuttavia, è necessario che tali processi siano accompagnati da una nuova cultura manageriale, fondata su una formazione in business ethics. In tal modo sarà possibile coniugare le esigenze di sopravvivenza di lungo periodo con il fine di un’azienda sanitaria, ossia la soddisfazione dei fabbisogni di salute della popolazione”. Tale formazione non può prescindere dall’introduzione di alcuni principi di gestione eticamente responsabile: coerenza tra identità organizzativa e impatto clinico e sociale, ossia tra mission dell’organizzazione sanitaria, e appropriatezza clinica e organizzativa; il ricorso a strumenti di controllo e rendicontazione agli stakeholders, quali il bilancio sociale.Cosimo Nocera Cosimo Nocera, medico del San Giovanni Bosco di Napoli, responsabile Mezzogiorno dell’Anaao Assomed, focalizza la sua relazione sugli aspetti istituzionali e organizzativi della Sanità al Sud. “C’è un evidente contrasto tra l’articolo 32 della Costituzione, che dovrebbe garantire uguali diritti nel campo della salute a tutti i cittadini e la sua mancata applicazione nella realtà – afferma Nocera -. La mia relazione vuole evidenziare criticità organizzative quali sottofinanziamento, mobilità passiva, rapporto tra posti letto e territorio, condivise con molti colleghi, per tentare di definirne alcune possibili soluzioni”.


Punti di crisi:

• Invadenza pervasiva della politica nella gestione della sanità

• Intreccio tra spesa pubblica, prevalentemente sanitaria, ed attività criminose

• Deficit di etica della responsabilità della Politica

• Deficit di cultura organizzativa dei settori dirigenziali

• Atavica allergia alle regole

• Evasione fiscale, piccola e non, per assenza di controlli.