San Francesco, l’amore per gli animali e la custodia del creato

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1.
“ Quante volte vediamo gente tanto attaccata ai gatti, ai cani, e poi lasciano senza aiuto il vicino… No, eh?”. Lo ha detto Papa Francesco sabato 14 maggio nella sua Catechesi giubilare. Senza entrare nei dottissimi commenti di teologi ed uomini di pensiero, ritengo, sommessamente, che questi due possibili oggetti della Carità non possano essere visti, e vissuti, come alternativi: si può essere”umani” con gli animali e generosi con chi ha bisogno. Allo stesso tempo. Senza voler giudicare, a volte il rapporto uomo-animale diventa paranoico, perché nell’uomo c’è il bisogno di…comunicare attenzione, sentimento, di avere l’impressione di essere ascoltato e corrisposto. Questo bisogno crea una intimità che non si realizza sempre nel rapporto generoso con coloro che vivono nella indigenza. Mi spiego: si può essere generosi con il vicino e con chi ha bisogno senza rapporto e calore umano, che, invece, si crea con il cane o con il gatto. In definitiva, posta così come l’ha posta Papa Francesco, appare troppo semplicistica la questione sul piano delle sensibilità: invece è molto più complessa. Mentre sul piano della”salvezza” dell’Anima resta il discorso che il Cristo ha “promesso” di farci ascoltare nel giorno del Guidizio :” Perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”
Solo questo Valore di Amore determinerà per tutti noi l’Inferno o il Paradiso. Forse soltanto a questo pensava Papa Francesco che, sicuramente, avendo scelto il nome del Santo di Assisi, che ammansiva i cani, parlava agli uccelli e “lodava” il Signore per la Bellezza del Creato, non poteva immaginare un Mondo in cui cani e gatti muoiano di fame per l’indifferenza dell’uomo. La sua Enciclica – Laudato si, mi Signore- è dedicata proprio al tema della “Custodia del Creato” e propone, addirittura, una “conversione ecologica”.

2.

Papa Francesco ha dato una sterzata, e sferzata, delle sue: ha disegnato l’identità, senza alternative, del Sacerdote ed ha messo sullo sfondo la ricchezza immobiliare ed economica, cui Santa Madre Chiesa dovrebbe rinunciare . Ha esortato i Sacerdoti a “lasciare i beni non necessari” ed a “bruciare sul rogo le loro ambizioni”. Mentre nella omelia mattutina della Messa in Santa Marta, il giorno dopo il discorso davanti alla CEI, ha rincarato: “ Soldi e potere sporcano la Chiesa. Basta arrampicatori”. Parole sante, ovviamente, sempre più coerenti con lo spirito e la lettera del Vangelo, di cui questo Papa è testimone straordinario. Epperò temo, ed i fatti sono sotto i nostri occhi, che questa autentica rigenerazione della Chiesa non possa realizzarsi su “questo” suo corpo, troppo legato ad un sistema difficile da estirpare. Il Cardinale Tarcisio Bertone, ma non solo lui, è il prototipo di quel sistema, che vige in troppi livelli di Santa Madre Chiesa: la “testimonianza” concreta di questo grande Papa non provoca né contagio, né imitazione. E neppure vergogna. Continuo a temere che, se lo Spirito rigenerante non prenderà piede nella vita della Chiesa, Papa Bergoglio se ne tornerà in Argentina e sarà il secondo Papa “Emerito”.

3.

In una suggestiva riflessione sulle origini, e sulla vita, della Natura e del Creato, Oscar Farinetti, sul Corriere della Sera di lunedì 16 maggio descrive lo scenario di un rincorrersi di “orgasmi ed eccidi”: l’orgasmo nel mangiare un pomodoro, che interrompe l’orgasmo del pomodoro stesso, strappato alla pianta mentre si stava godendo la linfa che veniva dalla terra. E sintetizza. “ Dunque, fra un orgasmo e l’altro, uccidiamo e ci riproduciamo. Eccidi ed alcove: ecco l’essenza primordiale della vita”. Preso atto che le decisioni che spettano all’Uomo sono davvero poche, Farinetti consiglia di scegliere, fra le poche decisioni consentite, quella di “avere dubbi”. Ed arriva a dire che “ il dubbio aiuta l’amore”. “Amore e dubbio, ben miscelati, possono dar vita alla migliore benzina che ci fa muovere in armonia con il Creato: il Rispetto.” Ed aggiunge: “Con il rispetto perfino noi laici potremo avere un rapporto di armonia con Lui, che ci ha creato e gettato in questo mondo, che ci confonde tra cinismo e bellezza”. Suggestivo , non c’è che dire: comunque sempre meglio riflettere su questi “assunti”, anche paradossali, che non sulle brutture che troppo spesso la vita ci propone. Anche perché tutta questa riflessione ruota attorno ad un Valore, di cui Oscar, con un occhio sempre attento agli investimenti creativi, è un sicuro cultore: la Bellezza.

4. Che scenario straordinario per la Sinistra Italiana ed Europea! Tutto è in movimento, tutto è precario, tutto è drammaticamente incerto. Uno scenario da Apocalisse tra squilibri sociali , ingiustizie insopportabili,nuove povertà con centinaia di migliaia di migranti che si muovono dal Sud del mondo e chiedono di vivere .Su tutto, la minaccia concreta del terrorismo. Alla Sinistra, ai Socialisti, in primis, spetta il compito arduo, ma affascinate, di “riorganizzare” la società così frammentata, così squilibrata, così ingiusta, soprattutto verso le giovani generazioni. Un grande progetto di governo di questo tessuto, all’insegna dei Valori, sempre attuali, della Sinistra e del Socialismo: la libertà dal bisogno, la Pace, la Giustizia sociale, le eguaglianza, l’integrazione fra etnie, la tolleranza ed il rispetto delle Religioni. Ed invece, a prescindere dalla evidente carenza di leadership autorevoli e capaci, prevale la frantumazione e la rincorsa ai populismi, come accade in Francia, che dovrebbe essere, con i Socialisti al governo, il modello, per l’Europa, di quella strategia. Il presidente Hollande , invece,si “ distingue”, a Nizza ed a Calais, per la strategia sulla accoglienza e la integrazione dei migranti e sul Jobs Act, con provvedimenti tutt’altro che…socialisti. Una occasione storica sprecata, ma soprattutto, una rinuncia, nei fatti, a svolgere quella Mission che, nel tempo, è stata della Sinistra e dei Socialisti. In Italia, anche buoni propositi si infrangono sulla inesistenza di un Partito, il PD, che si dibatte, e si consuma, soprattutto nel Mezzogiorno, in lotte e diatribe interne, spesso fondate su personalismi e, peggio, su guerra per bande. Matteo Renzi, insistendo nel sottovalutare il rischio,per raggiungere i suoi obiettivi,dell’essere a capo di un Partito frantumato e, praticamente ,inesistente come comunità politica, si avvia ad una prova muscolare, in cui l’unico ad avere i muscoli è lui , accompagnato da coreuti di scarsa struttura. Senza contare che, sul piano strategico di lungo periodo, c’è poco o niente ed i tecnocrati, di cui si è circondato, fanno fatica a mettersi in sintonia con quella realtà frammentata, che aspetta risposte di governo complessive e non…di giornata. La “scoperta” che, solo nel 2015, ci sono state ben 179.000 nascite in meno, ha messo in moto la ricerca affannosa di provvedimenti che si annunciano, ancora una volta, tampone, come l’aumento del cosiddetto bonus-bebè. Mentre ci sarebbe bisogno di misure di lungo respiro, che incoraggino le coppie ad avere figli, che abbiano, a loro volta, una prospettiva positiva. Così come questo “impoverimento” della nostra “etnia” dovrebbe accelerare politiche di integrazione, che favoriscano l’inserimento dei migranti nel tessuto vitale e produttivo del Paese. Le attese “escatologiche” del risultato del referendum sulle riforme istituzionali, sia per cacciare che per rafforzare Matteo Renzi, mandano in secondo piano quello scenario di ben altra potenza, anche drammatica. Su quello la Politica, la Sinistra ed i Socialisti, potrebbero dimostrare di esserci ed avere legittimazione ad esistere ed a riferirsi ad una identità precisa. Temo che così non sia.
5. I sondaggi danno, in tutte le simulazioni, il Sindaco di Napoli uscente, sicuro vincitore alle prossime elezioni. Ad oggi Antonio Bassolino, irato e deluso, continua a sparare sulla …croce rossa: un Partito, il PD, praticamente inesistente, come ora ammette la stessa candidata a Sindaco Valeria Valente, soprattutto dopo le figuracce irresponsabili determinate dalla mancata presentazione delle liste in Municipalità-roccaforte, una volta, come Barra e Bagnoli. A parte il merito della questione, di cui a ripetuti ricorsi, a parte la delusione per la sconfitta, comunque più che onorevole, un dirigente come lui, fra i fondatori del PD, non può limitarsi all’ovvio: la richiesta del commissariamento del Partito. E’ vero che lui cominciò la scalata al successo proprio da Commissario dell’allora PDS, devastato da Tangentopoli, nel 1993, ma quelli erano altri tempi, e c’era altra gente nella…riserva. Ad ogni buon conto, a parte il certo commissariamento, il punto per lui è un altro: può trascorrere il resto dei suoi giorni sulla riva del fiume a contare…”cadaveri” che passano fino a quello “sperato”, il più grosso, dopo il referendum di ottobre? E se , invece, facesse l’uomo di Partito e scendesse al fianco della Valente e dicesse, al netto di quello che ha già detto, che qui non sono in palio le sorti del Partito, o quelle sue personali, bensì il destino della Città di Napoli, sul quale lui è sempre particolarmente impegnato? La sconfitta, che oggi appare certa, con il rischio, per il PD, di non andare neppure al ballottaggio, non gli potrebbe essere imputata, mentre ogni piccolo passo avanti di quello schieramento, se ci dovesse essere, verrebbe ascritto a suo merito. D’altro canto, lo dico per coerenza sua, non si può denunciare l’isolamento, anche istituzionale, cui viene condannata la Città e poi non fare niente per evitarlo. Ci pensi, Antonio, e abbandoni o, quantomeno, sopisca rancori e malinconie. Un colpo di reni, come si dice nel gergo ciclistico, in avanti, sarebbe un bel segno di vita sua e di … di superiorità. Non solo politica. Il resto lo farebbe l’adrenalina.. se ancora ne produce!