Da Brescia, a Catania a Trieste sono dieci gli enti che hanno partecipato e ottenuto il finanziamento previsto dal secondo bando Roche, da 300 mila euro, per la ricerca clinica a supporto delle figure di data manager e infermieri della ricerca. Ad essere premiati sono progetti (ciascuno con 30 mila euro) di formazione continua per valorizzare le figure di coordinatore degli studi clinici, delle procedure e del personale. L’annuncio e’ arrivato oggi nel giorno in cui viene aperto il terzo bando, che si chiudera’ il 20 maggio e prevede nuovamente un finanziamento di 300mila euro da parte di Roche, che in attività di ricerca e sviluppo investe in media il 20% del proprio fatturato. In Italia questo nel 2021 si è tradotto in un investimento di 47 milioni, gestendo 249 studi clinici. “Covid-19 ha fatto emergere con chiarezza il valore di una sana collaborazione tra pubblico e privato – ha osservato Anna Maria Porrini, Direttore Medical Affairs & Clinical Operations in Roche Italia – per accelerare e amplificare l’accesso alle nuove cure e allo sviluppo delle tecnologie per la salute, non solo a livello finanziario ma anche come contaminazione culturale e di obiettivi, che nella ricerca sono sempre legati al miglioramento della salute dell’individuo e della comunita’”. Da qui la decisione di finanziare il bando e di lanciare il terzo bando. Gli enti vincitori del secondo bando (la valutazione e’ stata affidata alla fondazione Gimbe) sono in Friuli Venezia Giulia ASU Friuli Centrale di Udine e ASUGI di Trieste; in Lombardia ASST di Monza, ASST Spedali Civili di Brescia e IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano, in Emilia-Romagna IRCCS di Bologna, AOU di Modena e AOU di Parma, in Piemonte l’Universita’ degli Studi di Torino e in Sicilia AOU Policlinico G. Rodolico-San Marco di Catania. “Oggi piu’ che mai – ha sottolineato il presidente di fondazione Gimbe Nino Cartabellotta – è indispensabile supportare e promuovere l’operato di Data Manager e Infermieri di ricerca, che ricoprono un ruolo fondamentale per l’innovazione del sistema Salute e quindi per la sua sostenibilita’. La maggiore attenzione nei confronti di queste figure professionali offre infatti l’opportunità di migliorare la gestione degli studi clinici rendendo cosi’ il nostro Paese sempre piu’ competitivo nel campo della ricerca”.