Esportazioni per 4,8 miliardi (facilitando 766 operazioni nei mercati esteri) e investimenti all’estero per oltre 2 miliardi di euro (l’85 per cento dei quali in favore di Pmi), con un aumento Esportazioni per 4,8 miliardi (facilitando 766 operazioni nei mercati esteri) e investimenti all’estero per oltre 2 miliardi di euro (l’85 per cento dei quali in favore di Pmi), con un aumento dell’11 per cento rispetto agli 1,8 miliardi dell’anno precedente. E’ un quadro complessivamente positivo quello che emerge dal bilancio di sostenebilità della Sace nel 2013, un anno nel quale il gruppo creditizio italiano, è scritto nel documento di bilancio, “ha svolto un’intenza attività a sostegno dell’internazionalizzazione delle imprese e dell’economia italiana, con un crescente impegno in materia di responsabilità socio-ambientale”. Il report, redatto da Sace secondo le linee guida internazionali del Global reporting initiative (Gri), è il primo a ottenere un’attestazione di assurance da parte di un ente terzo specializzato. A seguito di una verifica che ha incluso (in tre fasi distinte da marzo a luglio 2014) controlli documentali, interviste al personale e analisi dei risultati con alcune parti interessate, Tuv Italia ha riconosciuto al Bilancio sociale di Sace il livello B+ (medio). Il portafoglio di operazioni, quintuplicato in dieci anni, è pari a 72 miliardi di euro, con una forte focalizzazione sui mercati emergenti, dove, senza Sace, il processo di internazionalizzazione delle imprese italiane sarebbe molto arduo .Il valore economico distribuito dal gruppo, inteso come ricchezza prodotta dall’azienda e redistribuita ai propri interlocutori, è stato pari a 1,1 miliardi di euro. Il Bilancio 2013 mostra i frutti di una strategia di lungo periodo che, in dieci anni, ha visto Sace investire sulla selezione di personale qualificato e giovane; ha inoltre sviluppato programmi di integrazione culturale-linguistica e cooperazione tecnica con partner in tutto il mondo; nel 2013 ha erogato, al proprio interno, oltre 20.000 ore di formazione. Valorizza inoltre le diversità, in particolare il ruolo delle donne, che rappresentano il 53% del personale e il 33% del corpo dirigente (dati sopra la media nazionale). Risultati positivi emergono anche dall’esame, al 30 settembre, dell’ultimo trimestre. Sace ha ampliato il proprio sostegno alla liquidità e alla capacità di investimento delle imprese, attraverso: Trade Finance, nuovo prodotto che consente agli esportatori di proteggersi dai rischi di insolvenza e trasformare in liquidità i crediti vantati verso clienti esteri; e Fondo Sviluppo Export, il nuovo fondo dalla capacità complessiva di 350 milioni di euro nato su iniziativa di Sace e gestito da Amundi Sgr, dedicato alla sottoscrizione di titoli obbligazionari emessi da imprese italiane non quotate – soprattutto Pmi – con vocazione all’export e all’internazionalizzazione. Nella relazione si evidenzia che i premi lordi sono stati 196,1 milioni di euro, in leggero calo rispetto ai 207,6 milioni di euro del 30 settembre 2013. I sinistri sono stati 278,1 milioni, in crescita del 36,5%, riferiti in larga parte a indennizzi corrisposti ad aziende italiane per esportazioni in Iran, dove le sanzioni internazionali hanno determinato crescenti difficoltà nel rimborso dei prestiti. Il risultato del conto tecnico è a 352,8 milioni di euro, in aumento del 40,4 per cento. Infine l`utile lordo è stato di 549,9 milioni di euro (+17,7 per cento), mentre l`utile netto di 377,5 milioni di euro (+15,4 per cento). Sempre a settembre Fitch ha confermato il rating A- assegnato a Sace, innalzando l’outlook da negativo a neutrale.
Il bilancio dell’ultimo trimestre • Risultato del conto tecnico 352,8 milioni di euro (+40,4%) • Risultato della gestione ordinaria 555 milioni di euro (+23,6%) • Utile lordo 549,9 milioni di euro (+17,7%) • Utile netto 377,5 milioni di euro (+15,4%) • Premi lordi 196,1 milioni di euro (207,6 nel 2013) • Sinistri 278,1 milioni di euro (+ 36,5%) L’utile netto della Sace al 30 settembre 2014 è pari a 378 milioni di euro