Rompetegli le braccia, è la direttiva della polizia

66
Come a Caracas e Istanbul. Come ovunque agisce chi ha un manganello in mano. La democrazia è un dettaglio. Ci sono donne e bambini disperati. Non sono criminali ma profughi senza casa. Se fossero animali certamente qualcuno li proteggerebbe. Giù botte, fino alla resa. Al pronto soccorso o in gattabuia. Debbono lasciare gli alloggi senza una meta né un tetto. Molti di noi sono d’accordo con la violenza. Il Campidoglio se ne lava le mani non essendo romani. Non sono neppure esseri umani perché neri e poveri. Nessuno cerca una soluzione. Importante è polemizzare. Non si fa politica per risolvere i problemi, ma per carpire il voto degli stolti. Le persone probe si voltano dall’altra parte
 
La Spagna senza intelligence, che vergogna!
È impossibile prevenire l’iniziativa di un esaltato che sale su un furgone e decide di investire la folla. O di chi, armato di coltello, aggredisce un gruppo di passanti. Ma se alcuni giovinastri lavorano da un po’ di tempo a un attentato micidiale, per di più acquistando decine di bombole di gas per fare una strage, qualsiasi polizia li avrebbe intercettati prima che agissero. Essendo, per fortuna, principianti, gli sono esplose mentre le innescavano. Se no, sulle Ramblas non sarebbero morte solo 14 persone. Sarebbe stata un’ecatombe. Se una regione fa i dispetti allo stato perché vuole l’indipendenza, è un punto debole del paese. Sfiliamo anche contro chi non sa difendere i propri cittadini. 
 
Buon sangue non mente
Chissà come mai l’elezione di Macron all’Eliseo fu salutata come il ritorno a un’Europa più coesa e solidale. Quella che si deve rinnovare per diventare federazione. Fummo indotti nel grossolano errore perché amiamo illuderci. C’era lo spauracchio della Le Pen che voleva isolare la Francia e tornare alla vecchia moneta. Un disastroso percorso autistico e antistorico che avrebbe consentito a qualsiasi avversario di diventare presidente. Anche a un ragazzo un po’ più preparato di Lotti e Di Maio, che governerà la Francia pur avendo lui stesso forse bisogno di guida nella vita. Non c’era bisogno di aspettare i risultati per capire che è solo francese, come i suoi predecessori e tutti i “sudditi”.
 
Kamikaze addio, l’evoluzione umana del terrorismo
La nuova generazione non si uccide più. Non disprezza la vita né la sacrifica per la causa. Ci tengono a sopravvivere dopo l’attentato. Cercano di fuggire e mettesi in salvo. Basta col farsi esplodere assieme la proprie vittime. Forse  nel paradiso ci credono ancora, ma fino a un certo punto. Meglio una donna in carne e ossa, magari bruttina, che tante vergini promesse nell’aldilà. Ecco perché oggi sono vulnerabili e persino la polizia spagnola riesce a catturarli. Hanno il vantaggio della sorpresa, ma la morte li impaurisce, come tutti. Un passo avanti nella difesa. Qualcuno riesce a farla franca, altri catturati spifferano tutto. Non si capisce qual è la convenienza degli inquirenti di rivelarlo?
 
Perché non laurearsi mentre si lavora?
Se lo chiedono i numerosi divulgatori di ignoranza. Come se la quantità che abbiamo non fosse sufficiente per diverse generazioni. Basta pagare. Anche lo stato, fino a qualche anno fa, distribuiva lauree ad honorem agli analfabeti, purché sostenuti da cariatidi della politica. Si doveva ricambiare con voti. Oggi con tasse scolastiche esose, cioè in denaro. È un invito degli istituti di sostegno dei somari a conseguire un titolo di studio senza meritarlo. Del resto, con la corruzione dilagante, l’invito a un finto studio e a una cultura prezzolata è un peccato veniale. Nessuno interviene. Anzi, le autorità favoriscono la proliferazione di università che battezzano dottori senza dignità.