Rivoluzione partecipate:
in arrivo 5 holding

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Maxi-poli per Trasporti, Ambiente, Sviluppo Ricerca Innovazione, Cultura e Sanità: l’idea nasce dal piano di stabilizzazione finanziaria Per il momento delle 25 società campane se ne salvano 11: via alla dismissione per Acn e Bagnolifutura, Mostra, Caan e Trianon Viviani [caption id=”attachment_133331″ Maxi-poli per Trasporti, Ambiente, Sviluppo Ricerca Innovazione, Cultura e Sanità: l’idea nasce dal piano di stabilizzazione finanziaria Per il momento delle 25 società campane se ne salvano 11: via alla dismissione per Acn e Bagnolifutura, Mostra, Caan e Trianon Viviani Alla fine ne resteranno solo cinque. Palazzo Santa Lucia imprime una forte accelerata al piano di riorganizzazione delle Partecipate regionali. Lo fa dopo l’approvazione della legge n. 190 del 23 dicembre scorso, la cosiddetta Legge di stabilità 2015, che tra i commi da 611 e 614 dell’articolo 1, impone una stretta in tal senso. Un processo di semplificazione che dovrebbe concludersi entro il 31 dicembre 2015 ma che già pone alle Regioni una rigida tabella di marcia. Secondo le nuove disposizioni infatti i governatori hanno tempo fino al 31 marzo di quest’anno per definire e approvare un Piano operativo di “razionalizzazione delle società”. Di qui la delibera 744 varata il 30 dicembre scorso dalla Giunta guidata da Stefano Caldoro. Le società che si salvano Delle venticinque partecipate campane se ne salvano undici, e solo per il momento. Il numero infatti potrebbe scendere, visto che per tutte è indicata una strada che non necessariamente porterà alla loro sopravvivenza. L’indirizzo ai Dipartimenti e agli organi amministrativi di società è quello di “condurre un’approfondita e motivata valutazione rispetto all’assetto delle proprie partecipazioni, avendo presente l’esigenza di pervenire a una semplificazione e a una razionalizzazione delle stesse mediante operazioni di dismissione o di riassetto societario”. E’ il caso delle aziende di trasporti (Air Spa, Caremar Spa e Eav Srl) e di quelle del polo ambientale (Campania Ambiente e Servizi Spa e Sma Campania Spa), soggette ad un più ampio riassetto di governance dei due settori. Solo la partecipazione regionale al “Consorzio, Aeroporto Salerno Pontecagnano Scrl” sembra già avere un termine. Le quote infatti, spiega la delibera del 30 dicembre, saranno detenute il tempo necessario al conseguimento dello scopo sociale e non oltre il termine fissato da statuto. Il Piano di Stabilizzazione finanziaria L’idea, che trae origine nel Piano di stabilizzazione finanziaria della Regione Campania approvato a inizio legislatura, è quella di creare cinque holding di partecipazione per Trasporti, Ambiente, Sviluppo Ricerca Innovazione, Cultura e Sanità. Dei primi due settori si è detto. Per la Sanità nella lista delle società “salvate” c’è la Soresa, nel settore Cultura ci sono la Scabec SpA, società a partnership pubblico-privata che opera nel settore dei beni culturali, e la Sauie, società unipersonale interamente partecipata dalla Regione Campania che si occupa della gestione dell’Istituto “Paolo Colosimo” pro ciechi di Napoli. E se per la prima si valuta, “alla scadenza del contratto in essere con il socio privato, l’adozione di una soluzione alternativa alla partecipazione diretta”, per la Sauie invece si fa avanti l’ipotesi di “trasformazione in fondazione”. Così almeno è scritto nell’allegato 2 della delibera 744. Insomma si va alla semplificazione. Il ruolo di Sviluppo Campania Il settore più in evoluzione da questo punto di vista è quello di Sviluppo, Ricerca e Innovazione. La Legge regionale n. 15 del 30/10/2013 ha affidato alla holding Sviluppo Campania il compito di gestire il processo di riorganizzazione delle partecipate del Polo. Ad essa sono state già trasferite le partecipazioni regionali in Tess spa, Campania Innovazione spa, DigitCampania scarl ed Efi, tutte in liquidazione. La nuova delibera concretizza analogo percorso anche per Cithef. Le società da dismettere E sarà Sviluppo Campania, attraverso la Saps Srl (Società Attuazione Piano di Stabilizzazione), ad occuparsi ora del piano di dismissione delle altre società, Logica, A.C.N., Arcss, Art Sannio Campania, Campec, Pst e Sirena scp. Il mandato alla società veicolo è quello di “ultimare l’operazione in tempi ristretti anche se del caso con l’attivazione di procedure concordatarie”. Nella lista delle aziende da dismettere ci sono poi Caan Scpa, Intrapresa Srl e Mostra D’oltremare Spa e Conflomer e Trianon tutte destinate alla cessazione “ex L 147/2013 art. 1”. Già fallite Astir e Bagnolifutura. “L’utilizzazione di una società veicolo – spiega Alessandro Gargani, amministratore delegato di Sviluppo Campania – serve ad accelerare procedure straordinarie che normalmente sono lunghe e complicate perché non sempre si risolvono con il concordato. Si è scelta questa strada anche per tenere separati il ruolo operativo e quello di razionalizzazione di asset societari affidati a Sviluppo Campania”. Che fine faranno i lavoratori? “Saranno assorbiti nel nostro organico se ci sarà una specifica esigenza produttiva, come prevede la legge 15 del 2013, altrimenti entreranno in normali processi di mobilità tra enti pubblici”. Quanto ai tempi, “non so se il tutto si concluderà entro il 31 dicembre 2015 ma la Regione è già molto avanti. Per quanto ci riguarda posso dire con convinzione – conclude Gargani – che, se anche entro quella data non saranno chiusi tutti i processi, almeno saranno ben avviati su questa strada”.


DELIBERA_774_DELIBERAZIONI_DELLA_GIUNTA_REGIONALE_DIP_5102.pdf