Rivedere i tassi d’interesse? Se ne parla a settembre

in foto Jerome Powell

Come era previsto ormai da un pò di tempo, la Bce nell’ultima seduta ha lasciato invariato il tasso dell’euro. La Presidente Lagarde ha espresso a braccia larghe le motivazioni di quel comportamento dell’istituto da lei presieduto. Certamente esse non sono da considerarsi delle excusationes non petitae, ma che forniscano motivi di riflessione e perplessità su alcuni comportamenti di quella Banca è fuor di dubbio. A giugno, quando il tasso dell’euro è stato abbassato di un quarto di punto, i vertici della BCE aggiunsero che a luglio, salvo controindicazioni, ci sarebbe stato un altro taglio di portata simile. Al momento elementi che avrebbero potuto condizionare M.me Lagarde e il suo staff sarebbero state
le “considerazioni”- meglio sarebbe definirle correzioni di tiro – che già da qualche tempo stanno facendo avvertire la loro presenza. Quelle stesse, negli USA, stanno richiedendo il massimo dell’attenzione del Presidente della FED J. Powell. In effetti lo stesso è da mesi che predica l’ipotesi di un’inversione del senso di marcia del tasso del dollaro, che si può azzardare a quantificare fin d’ora più di forma che di sostanza. Precisamente a settembre, sembra che debba arrivare la volta buona. Gli analisti si staranno chiedendo retoricamente cosa sia cambiato in questo ultimo periodo che abbia provocato tale decisione, visto che il panorama della produzione nel settore occidentale non è stato interessato da eventi positivi significativi. Una risposta, seppure vaga, può essere, individuata nel mutato atteggiamento dei soggetti economici coinvolti. Anche se solo in parte, essi hanno ripreso fiducia nel senso economico del termine, sia per quanto riguarda gli imprenditori che le famiglie. Questo comportamento è definito da economisti e sociologi come uno degli “effetti aspettative” che si formano alle luce di previsioni e di atteggiamenti. Per dare un aiuto a comprendere tale atteggiamento, è giunta a proposito da qualche ora la notizia della conferma della Signora Von der Leyen nella carica di Presidente della Commissione Europea. Senza entrare nel merito (politico) di quel risultato, una considerazione può essere fatta subito e non è di maniera: non ci sarà una vacatio sine die per completare il nuovo parlamento europeo. Si aggiunga che una performance simile l’ha realizzata anche la Presidente del Parlamento della UE Roberta Metsula e il cerchio si chiude. Diversamente avverrà negli USA. Per come sono finite le vicende proprio in queste ore alla Casa Bianca e nei suoi dintorni- Biden intenderebbe rinunciare alla candidatura -ritornerebbe tutto in alto mare fino a novembre, tempo di elezioni presidenziali. In una situazione del genere, aspettarsi discrasie della FED nei confronti del Campidoglio potrebbe essere solo l’inizio di una stonatura più che lunga: quanto un mandato alla Casa Bianca e anche di più.