Ripartono in rally le borse asiatiche

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Il Ftse Mib segna -0,22%, il Ftse Italia All-Share -0,16%, il Ftse Italia Mid Cap +0,21%, il Ftse Italia Star +0,39%. Mercati azionari europei deboli in avvio: DAX -0,1%, CAC 40 -0,6%, FTSE 100 -0,5%, IBEX 35 -0,3%. Venerdì scorso a Wall Street l’S&P 500 ha chiuso a +1,10%, Nasdaq Composite a +2,27%, Dow Jones Industrial a +0,90%. I future sui principali indici USA attualmente sono in ribasso dello 0,3 per cento circa. Lieve rialzo a Tokyo con il Nikkei 225 a +0,65%. Incerte le borse cinesi: a Shanghai l’indice CSI 300 termina a +0,50%, a Hong Kong l’Hang Seng a -0,15%. Euro in lieve recupero contro dollaro rispetto ai livelli della serata di venerdì appena sotto quota 1,10 (livello più basso dall’11 agosto). EUR/USD al momento oscilla in area 1,1040. Mercati obbligazionari europei positivi in avvio, BTP ancora in evidenza. Il rendimento del BTP decennale scende di 3 bp rispetto alla chiusura precedente all’1,47%, quello del Bund cede 1 bp allo 0,50%. Lo spread è quindi in calo di 2 bp a 97.

Borse asiatiche

I mercati asiatici riaprono l’ottava come avevano chiuso la precedente: in rally. A spingere il generalizzato guadagno dei listini della regione (la sola piazza in controtendenza è stata per lo meno inizialmente quella di Sydney) è stato in particolare l’annuncio a sorpresa di venerdì della People’s Bank of China, che ha tagliato nuovamente i tassi d’interesse di 25 punti base portandoli al 4,35% (all’1,5% quello sui depositi). Si tratta del sesto taglio dal novembre dello scorso anno. Il trend positivo è stato però anche aiutato dalla performance di Wall Street venerdì, spinta al rialzo dai titoli di colossi tecnologici come Alphabet (Google), Microsoft e Amazon (il Nasdaq ha chiuso con un balzo del 2,27%). L’Msci Asia Pacific, Giappone escluso, è in rally di oltre l’1% dopo avere recuperato oltre il 10% del suo valore dai minimi in due anni segnati meno di un mese fa. In assenza di dati macroeconomici per i principali mercati asiatici, i riflettori sono puntati sul meeting di quattro giorni del Comitato centrale del Partito comunista cinese, che dovrebbe varare il nuovo piano economico quinquennale per il Paese. I mercati cinesi hanno aperto in progresso, tutto sommato limitato, anche se nel corso della seduta Shanghai Composite, Shanghai Shenzhen Csi 300 e Shenzhen Composite hanno superato abbondantemente il punto percentuale di guadagno. Avvicinandosi la chiusura, però, le performance hanno virato in territorio negativo (sostanzialmente in parità per Shanghai) per poi riaffacciarsi di nuovo in positivo. A Tokyo, il Nikkei 225 ha chiuso con un progresso dello 0,65% (dopo avere sfiorato un guadagno dell’1% e avere superato quota 19.000 punti per la prima volta in oltre due mesi in intraday) al traino di titoli di grandi esportatori come Hitachi e Panasonic (apprezzatisi di oltre il 6%). Bene anche Toshiba e Sony (in progresso del 3,55% e del 2,54% rispettivamente), su indiscrezioni stampa secondo cui la conglomerata giapponese si preparerebbe a cedere alla connazionale il business nei sensori d’immagine per 20 miliardi di yen (150 milioni di euro), all’interno del piano di dismissioni resosi necessario dopo lo scandalo contabile che l’ha colpita, e che aveva portato in maggio al rinvio della presentazione del bilancio 2015 (esercizio chiusosi il 31 marzo) e in luglio alle dimissioni del chief executive Hisao Tanaka e di altri sette dei 16 membri del board. A sostenere i corsi di Tokyo sono anche le aspettative di un ampliamento del p rogramma di quantitative easing da parte della Bank of Japan (BoJ), nel corso del meeting di questa settimana. Lo yen è scivolato ai minimi da fine agosto sul dollaro, per poi recuperare terreno.

Borsa Usa

A New York i principali indici venerdì scorso hanno chiuso l’ultima seduta della settimana in rialzo. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,9%, l’S&P 500 l’1,1% e il Nasdaq Composite il 2,27%. A spingere gli acquisti, soprattutto sui tecnologici, sono stati i brillanti risultati trimestrali dei colossi Microsoft, Amazon e Alphabet. Inoltre il mercato ha beneficiato della decisione della Banca centrale cinese di tagliare i tassi di interesse. Nell’arco della settimana il Dow Jones ha guadagnato il 2,5%, l’S&P 500 il 2,1% e il Nasdaq Composite il 3%. Markit ha reso noto che nel mese di ottobre l’Indice PMI Manifatturiero è salito a 54 punti dai 53,1 punti del mese precedente. La rilevazione di ottobre indica una solida espansione dell’attività manifatturiera co n livelli di produzione sui massimi da marzo. Sul fronte societario Alphabet +5,61%. L’ex Google ha comunicato risultati relativi al terzo trimestre segnati dal progresso dei profitti netti da 2,74 miliardi, pari a 3,98 dollari per azione, a 3,98 miliardi, e 5,73 dollari. L’eps rettificato si è attestato a 7,35 dollari contro i 7,20 del consensus di Thomson Reuters. I ricavi sono cresciuti nei tre mesi del 13% a 18,68 miliardi di dollari. Alphabet ha anche annunciato a sorpresa l’avvio di un piano di buyback da 5,1 miliardi di dollari. Microsoft +10,08%. Il produttore del sistema operativo Windows ha annunciato una trimestrale superiore alle attese. L’utile è aumentato a 4,62 miliardi di dollari da 4,54 miliardi dello stesso periodo di un anno prima. Su base adjusted l’Eps si è attestato a 0,67 dollari contro i 0,59 dollari indicati dal consensus. Amazon +6,23%. Il gigante e-commerce ha annunciato per il terzo trimestre 79 milioni di utili, pari a 17 centesimi per azione, contro il rosso di 437 milioni, e 95 centesimi, del pari periodo dello scorso anno. Per Amazon non solo si tratta del secondo trimestre consecutivo in utile, ma anche di un risultato che va al di là di ogni aspettativa, visto che il consensus di FactSet era per una perdita di 13 centesimi per azione. Nei tre mesi, la società ha registrato ricavi in crescita del 23% a 25,4 miliardi di dollari, contro 24,9 miliardi attesi dagli analisti, grazie anche alla spinta della divisione Web Services le cui vendite sono rimbalzate del 79% a 2,09 miliardi di dollari. Amazon per l’attuale trimestre stima vendite comprese tra 33,5 e 36,75 miliardi di dollari (contro 35,16 miliardi del consensus). Royal Caribbean +3,53%. L’utile per azione adjusted del gruppo delle crociere ha superato le previsioni nel terzo trimestre. la società ha annunciato un programma di acquisto di azioni proprie da 500 milioni di dollari. Procter & Gamble +2,86%. Il gigante dei beni di consumo ha annunciato una trimestrale con utili in crescita ma ricavi in diminuzione. Nel primo trimestre i profitti sono aumentati a 2,6 miliardi di dollari da 1,99 miliardi dello stesso periodo di un anno prima. Su base adjusted l’utile per azione si è attestato a 0,98 dollari, 3 centesimi in più delle attese. I ricavi sono invece calati più del previsto a 16,53 miliardi (-12%) contro i 17,28 miliardi indicati dal consensus. Whirlpool -8,85%. Il colosso degli elettrodomestici ha tagliato l’outlook per l’esercizio in corso. L’utile per azione è ora atteso tra 12 e 12,5 dollari contro i 12-13 dollari indicat i nella precedente guidance.

Europa

Le principali Borse europee hanno aperto la prima seduta della settimana in calo in attesa della pubblicazione dell’indice IFO tedesco (fiducia imprese). di ottobre. Il Dax30 di Francoforte cede lo 0,1%, il Cac40 di Parigi lo 0,6%, il Ftse100 di Londra lo 0,3%, e l’Ibex35 di Madrid lo 0,25%.

Italia

Finale d’ottava positiva per Piazza Affari che ha proseguito il rally innescato alla vigilia dalle parole di Mario Draghi che hanno alimentato le attese per l’annuncio di nuovi stimoli monetari da parte della Bce nel prossimo meeting del 3 dicembre. Con il possibile ampliamento del piano di QE si ipotizza anche un ulteriore taglio dei tassi sui depositi (attualmente pari a -0,20%). Una spinta ulteriore ai mercati è arrivata poi dal nuovo taglio del costo del denaro da parte della Cina. La People’s Bank of China (Pboc) ha abbassato il tasso benchmark ad un anno sui finanziamenti dal 4,60% al 4,35 per cento (sesto taglio da novembre 2014). Il tasso benchmark ad un anno sui depositi è sceso a 1,50% da 1,75 per cento. In chiusura l’indice Ftse Mib ha guadagnato lo 0,53% a quota 22.736,86 punti. L’effetto Cina, insieme alla trimestrale oltre le attese della francese Kering, ha sostenuto l’intero settore del lusso. Si è distinta Moncler (+3,37%) e Ferragamo (+4,38%), le più sensibili sul fronte Cina. Molto bene anche Tod’s (+ 2,98%). Kering ha annunciato di avere chiuso il terzo trimestre dell’anno con un giro d’affari in crescita del 12% a 2,895 miliardi di euro. A tassi di cambio costanti, il colosso del lusso transalpino ha visto le vendite salire del 3,1%, battendo il consenso Bloomberg che indicava un progresso del 2,8 per cento. Ha concesso il bis il titolo Telecom Italia (+5,34% a 1,143 euro) già protagonista ieri di un importante strappo al rialzo. Cresce l’attesa per i conti trimestrali in agenda il 5 novembre.


I dati macro attesi oggi

Lunedì 26 ottobre 2015 USA Apertura mercati azionari anticipata alle 14:30 ora italiana fino a venerdì 30 ottobre (passaggio a ora solare);

10:00 GER Indice IFO (fiducia imprese) ott;

11:45 EUR Intervento Mersch (BCE);

15:00 USA Vendite abitazioni nuove set.