Riparte il credito alle imprese: nel 2014 i prestiti a medio termine alle aziende sono aumentati di 4,7 miliardi di euro passando da 121,4 miliardi di dicembre Riparte il credito alle imprese: nel 2014 i prestiti a medio termine alle aziende sono aumentati di 4,7 miliardi di euro passando da 121,4 miliardi di dicembre 2013 a 126,1 miliardi di dicembre 2014. Il quadro del credito alle imprese resta tuttavia negativo: in un anno la stretta delle banche è stata pari a 5,5 miliardi facendo calare i finanziamenti da 813,9 miliardi a 808,3 miliardi. Giù anche i prestiti alle famiglie di 5,5 miliardi d 602,1 miliardi a 596,6 miliardi. Questi i dati principali di un rapporto del Centro studi di Unimpresa, secondo cui complessivamente i finanziamenti al settore privato sono diminuiti di 11 miliardi da 1.416 miliardi a 1.405 miliardi. Secondo l’analisi di Unimpresa, basata su dati della Banca d’Italia, nell’ultimo anno il credito alle imprese è calato in totale di 5,5 miliardi (-0,68%) passando dagli 813,9 miliardi di dicembre 2013 agli 808,3 miliardi di dicembre 2014. In particolare, è sceso il volume dei finanziamenti a breve termine (fino a 1 anno di durata) di 3,3 miliardi (-1,09%) passando da 305,3 miliardi a 302,01 miliardi; lo stock dei finanziamenti a medio termine (fino a 5 anni) è invece aumentato di 4,7 miliardi (+3,92%) salendo da 121,4 miliardi a 126,1 miliardi; in diminuzione di 6,9 miliardi (-1,79,%) i finanziamenti di lungo periodo (oltre 5 anni) scesi da 387,1 miliardi a 380,1 miliardi. Continua il credit crunch per le famiglie. Nel 2014 le banche hanno tagliato 5,5 miliardi (-0,92%) di prestiti, scesi da 602,1 miliardi a 596,6 miliardi. E’ sceso il credito al consumo di 1,5 miliardi (-2,57%) da 58,6 miliardi a 57,09 miliardi; giù anche i prestiti personali di 1,7 miliardi (-0,97%) da 182,1 miliardi a 180,4 miliardi; stretta anche sul versante dei mutui per l’acquisto di abitazioni calati di 2,2 miliardi (-0,62%) da 361,3 miliardi a 359,1 miliardi. In totale, i finanziamenti al settore privato sono calati di 11,09 miliardi (-0,78%) da 1.416 miliardi a 1.405 miliardi. “Pur in un quadro complessivamente negativo, guardiamo con ottimismo all’inversione di tendenza sul versante dei finanziamenti alle aziende: il fatto che sia cresciuto il credito di breve periodo vuol dire che le banche hanno ripreso a dare fiducia agli imprenditori che così possono provare a investire e crescere, con la speranza che si avvicini il momento della sospirata ripresa” commenta il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi.