C’è tempo fino al 17 febbraio 2015 per chiedere al Gestore dei Servizi Elettrici (Gse) la rimodulazione volontaria degli incentivi destinati alle fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico. Lo ha stabilito un C’è tempo fino al 17 febbraio 2015 per chiedere al Gestore dei Servizi Elettrici (Gse) la rimodulazione volontaria degli incentivi destinati alle fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico. Lo ha stabilito un decreto del Mise pubblicato in Gazzetta che definisce le modalità per determinare le nuove agevolazioni riconosciute sull’energia prodotta da impianti i cui esercenti optano volontariamente per l’estensione del periodo di incentivazione di 7 anni – in attuazione di quanto previsto dal decreto Destinazione Italia – con una conseguente riduzione dell’ erogazione annua. Il decreto si applica a tutti gli impianti che, alla data di entrata in vigore, beneficiano di incentivi sotto forma di certificati verdi o tariffe omnicomprensive, fatta eccezione per gli impianti per i quali il periodo di diritto agli incentivi termina entro il 31 dicembre 2014 ovvero entro il 31 dicembre 2016 per gli impianti a biomasse e a biogas di potenza non superiore a 1 MW; gli impianti incentivati ai sensi del provvedimento del Comitato interministeriale dei prezzi numero 6 del 29 aprile 1992; i nuovi impianti incentivati ai sensi del Decreto 6 luglio 2012, fatta eccezione per gli impianti ricadenti nel regime transitorio. Nel caso in cui il titolare dell’impianto scelga di esercitare l’opzione di rimodulazione dell’incentivo, accederà a un finanziamento ridotto di una certa percentuale specifica per ciascuna tipologia di impianto da applicarsi per un periodo rinnovato di incentivazione, pari al periodo residuo dell’agevolazione spettante alla stessa data incrementato di 7 anni. Fino al termine del nuovo periodo di incentivazione, in caso di interventi realizzati sullo stesso sito dell’impianto, non si avrà diritto di accesso ad ulteriori agevolazioni, anche qualora l’esercente rinunci all’incentivo rimodulato.
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