“Sul carrello della spesa si stanno facendo profitti esagerati, perché negli ultimi mesi i costi di produzione sono molto scesi, pensiamo al prezzo del gas, mentre gli aumenti per le famiglie hanno continuato a correre”. A denunciarlo è il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, in un’intervista al Corriere della Sera. Intanto, “i salari – evidenzia Landini- devono aumentare. Dall’inizio di quest’ondata d’inflazione si sente parlare solo del rischio che i rinnovi dei contratti inneschino una spirale prezzi-salari. Quel che si è visto è diverso: salari fermi e profitti delle imprese in crescita, che ora non ritirano gli aumenti anche se producono a costi molto minori di sei mesi fa. E investimenti delle imprese comunque deboli. A fronte di imprese che non moderano i rincari diventa indispensabile – rimarca – un contributo straordinario di solidarietà sui profitti”. Per il leader della Cgil, “dev’esserci un maggiore controllo su prezzi e tariffe perché c’è un elemento di speculazione. Dei controlli potrebbe occuparsi quello che una volta era il ministero dello Sviluppo economico”. Interpellato sulla riduzione da parte del Governo dei carichi fiscali per i redditi medio-bassi, si tratta “misure provvisorie”, risponde Landini. “E dopo? Ma soprattutto sono misure nettamente insufficienti, di fronte alla perdita di potere d’acquisto degli ultimi due anni. E finanziate tagliando la spesa sociale, cioè fatte pagare ai lavoratori stessi. Cosa ci fa un dipendente di 40 euro al mese in più se per avere una visita medica in tempi accettabili deve pagare 250 euro, a causa dei tagli alla sanità, e intanto l’inflazione gli ha tolto il 12% del potere di acquisto in un anno? Anche per queste ragioni scendiamo in piazza il 6 maggio a Bologna, il 13 a Milano e il 20 a Napoli”.