Rincari, allarme dai dati di Confindustria: La resilienza delle imprese è alle corde

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Il rincaro del gas da agosto è divenuto fuori controllo, sulla scia dei tagli delle forniture dalla Russia. La resilienza dell’industria è alle corde, dopo troppi mesi di impatto del caro-energia sui margini delle imprese: soffriranno gli investimenti. E’ quanto si legge nella congiuntura flash di Confindustria per settembre. L’inflazione record erode il reddito delle famiglie e minaccia i consumi, protetti (in parte e non per molto ancora) dal risparmio accumulato. La BCE ha risposto a prezzi alti ed euro debole alzando i tassi, che daranno un ulteriore impulso recessivo. Rientrano i prezzi di varie commodity, perché è più fiacca l’economia mondiale. L’Italia resiste grazie a: più mobilità e turismo; crescita (minore) delle costruzioni. Tiene, finora, l’occupazione.

Il prezzo del gas – sottolinea Confindustria – ha raggiunto livelli insostenibili, impensabili ancora qualche mese fa e avrà l’effetto di spingere ancora più in alto l’inflazione e i costi delle imprese. Finora l’extrarisparmio accumulato negli ultimi due anni dalle famiglie ha sostenuto i consumi ma non verrà speso tutto e con l’inflazione a questi livelli una parte verrà erosa. Quindi non c’è da attendersi ancora per molto la tenuta della domanda aggregata. Il rialzo dei tassi potrebbe gettare ulteriore benzina sul fuoco visto che non riuscirà a fermare l’inflazione (che è determinata da fattori esogeni) e rischia solo di accentuare la recessione in arrivo, che i mercati già scontano nella riduzione dei prezzi delle materie prime non energetiche. Lo stop alle forniture di gas dalla Russia farebbe alzare ancora di più il prezzo del gas e nei picchi determinerebbe carenza dello stesso anche se la situazione appare migliore di prima dell’estate.