Rilancio del polo di Caserta Ecco il marchio collettivo

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Mettere insieme informazioni, innovazione, competenze, know-how per intercettare una nuova domanda, con particolar attenzione ai mercati esteri, e superare allo stesso tempo l’anacronistica frammentazione dei produttori, con conseguente dispersione di energie, capitali Mettere insieme informazioni, innovazione, competenze, know-how per intercettare una nuova domanda, con particolar attenzione ai mercati esteri, e superare allo stesso tempo l’anacronistica frammentazione dei produttori, con conseguente dispersione di energie, capitali e conoscenze. E’ il senso della Rete d’impresa nel settore tessile promosso dagli industriali casertani del comparto serico, con la collaborazione delle istituzioni economiche del territorio. Un progetto che rilancia perciò la necessità di un marchio collettivo comunitario – più volte richiamata negli anni, senza mai arrivare purtroppo ad un definizione formale dello stesso – che assumerà la denominazione “San Leucio Textile”. Un marchio, insomma, da porre a tutela e garanzia della qualità dei tessuti che ancora vengono prodotti nella tradizione industriale dell’Antica colonia serica istituita da Ferdinando IV di Borbone nel 1789. Tessuti che ancora oggi arredano le più importanti dimore, a cominciare dalle stanze del Vaticano, del Quirinale e, finanche, dello Studio Ovale della Casa Bianca. Ad oggi sono sette le imprese che hanno aderito al progetto e costituiscono l’85% della produzione serica leuciana, vale a dire: Antico Opificio Serico Di San Leucio srl; Gustavo De Negri & Za.Ma. srl manifattura tessile; Fratelli Bologna e Marcaccio srl; Manifattura Tessile Boccia di Gennaro Fabbrocini sas; Real Seta Italian Silk Fabrics srl; S & B – Silk & Beyond srl. Ovviamente la rete è stata definita aperta e, dunque, pronta ad aprire le porta a quanti altri produttori ancora vorranno farne parte. La doppia iniziativa è stata presentata dal presidente della Rete San Leucio Textile, Gustavo Ascione, nel corso di una conferenza stampa che si è svolta mercoledì scorso nella sede del consorzio – che non a caso trova ospitalità nel Complesso monumentale del Belvedere di San Leucio – presenti i rappresentanti di Camera di commercio e Confindustria oltre al sindaco di Caserta, Pio Del Gaudio. Nel corso dell’incontro con i giornalisti, in particolare, è stato illustrato l’iter burocratico per arrivare al “marchio”, con la predisposizione di disciplinari e regolamenti relativi ad ogni fase della progettazione e produzione dei prodotti a cui ciascuna impresa partecipante dovrà attenersi. Progetto che si completa con l’istituzione di un unico centro per gli acquisti, la nomina di un unico ente di certificazione e la partecipazione a fiere, mostre, mercati ed altre manifestazioni finalizzate alla promozionale e valorizzare delle produzione, l’immagine, l’attività e la professionalità delle imprese partecipanti. E ancora con la definizione di linee comuni di marketing anche per gli accessori moda, casa, strutture ricettive alberghiere ed extra alberghiere e la realizzazione di uno showroom oltre che l’azione di tutela del marchio e degli interessi comuni. Il marchio, denominato – come si è detto – “San Leucio Textile”, è di natura collettiva e comunitario e sarà di proprietà pubblica (la Camera di Commercio di Caserta affiancherà le imprese in questo progetto) ed utilizzabile da tutte le imprese che vorranno commercializzare, anche a livello internazionale, i prodotti realizzati.


Patto tra sette aziende • Antico Opificio Serico Di San Leucio srl • Fratelli Bologna • Gustavo De Negri & Za.Ma. srl • Manifattura Tessile Boccia sas • Marcaccio srl • Real Seta Italian Silk Fabrics srl • S & B – Silk & Beyond srl.