Ricordare Hiroshima senza dimenticare Nagasaki

Ancora una triste ricorrenza che a volte sfugge. Ricordiamo sempre e solo Hiroshima trascurando e dimenticando che dopo tre giorni e più precisamente il 9 di agosto un altro temibile ordigno nucleare fu sganciato sul suolo giapponese a Nagasaki e fu un attacco non molto precisato ed in un certo senso non autorizzato. L’ordigno distrusse ottantamila persone e il dopo fu devastante. “Fat Man” così fu chiamata la bomba che era destinata su un arsenale navale ma le avverse condizioni meteo fecero cambiare la rotta. I giapponesi non ebbero il tempo di realizzare e di comprendere la devastazione di Hiroshima che subito si ritrovarono, direi, confusi a non capirci più nulla della strategia americana. Lo stesso Truman allora Presidente degli Stati Uniti dichiarava ed affermava quanto segue:
“L’arma sarà usata contro il Giappone tra oggi e il dieci di agosto. Ho detto al segretario alla Guerra, Stimson, di usarla su un obiettivo militare, in maniera che il bersaglio siano soldati e marinai e non donne e bambini. Noi in quanto leader del mondo libero non possiamo lanciare questa terribile bomba sulla vecchia capitale [Kyoto] o su quella nuova [Tokyo]. Io e Stimson siamo d’accordo. Il bersaglio sarà puramente militare”.
E  cosi “Fat Man” al plutonio fu sganciata su Nagasaki tre giorni dopo Hiroshima, un terzo della città fu distrutta, le vittime appunto vicino alle 80mila. Gli abitanti ancora oggi soffrono delle conseguenze fisiche delle radiazioni rilasciate dai tremendi ordigni.
A fermare e commemorare il tempo ci pensa attualmente la statua della Pace di Seibu Kitamura (nel parco) che alza la mano destra verso il cielo da dove arrivò il tremendo ordigno… proprio come il nostro San Gennaro che ci protegge dal Vesuvio… Ricordiamo Hiroshima senza dimenticare Nagasaki.