A Richmond un monumento in onore degli immigrati italiani

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In foto il monumento di Richmond (Virginia, Usa)

La città di Richmond (Virginia, Usa) ricorda gli immigrati italiani con un monumento. E il portale web “We The Italians” di Umberto Mucci intervista la ricercatrice Brenda Giannotti Stankus, che con il suo impegno ha reso possibile questo importante riconoscimento. Io e Ray Gargiulo – rivela – abbiamo lavorato sia singolarmente che insieme a questo progetto. Non solo abbiamo ottenuto con successo un monumento statale che rende omaggio alla “Little Italy” di Richmond, ma è stata anche la prima volta che lo Stato della Virginia ha inteso riconoscere una qualsiasi comunità di immigrati. Si è trattato di un progetto triennale con interviste, ricerca e scrittura, e tramite la presentazione di documenti e la conferma della loro veridicità, abbiamo portato il Dipartimento di Stato delle Risorse Storiche della Virginia a votare a favore della realizzazione del progetto. Il monumento è stato inaugurato il 7 maggio 2017″. I primi insediamenti italiani a Richmond risalgono alla fine del 1800, ” però il gruppo della “Little Italy” oggetto della nostra ricerca è arrivato intorno alla fine del XX secolo, e il flusso è continuato per circa 20 anni. Questo è il gruppo che si è guadagnato il monumento dallo Stato della Virginia. Questo gruppo di quasi 125 famiglie proveniva principalmente dalla Toscana, e arrivò tra il 1900 e il 1923. Molti furono sponsorizzati da due uomini, Umberto Balducci, ristoratore, e Ferruccio Legnaioli, scultore e intonacatore”, spiega la Giannotti Stankus. L’intervista è ricca di aneddoti sui tanti connazionali che hanno attraversato l’Atlantico. I due architetti Giannini e Taliaferro – rivela la ricercatrice – furono chiamati in Virginia da Londra, dove vivevano. Anthony Giannini fu chiamato da Thomas Jefferson, per collaborare al suo lavoro su Monticello; Benjamin Taliaferro fu chiamato da Carter, primo governatore della Virginia, per lavorare alla sua piantagione. Taliaferro entrò a far parte della prima facoltà del collegio “William and Mary”, a Williamsburg: il primo e più antico collegio d’America. Si può leggere il suo nome su una targa che segna i padri fondatori della scuola, nell’edificio Wren del campus. C’è un’altra storia molto interessante, che abbiamo incontrato durante la nostra ricerca su Taliaferro e il famoso Booker T. Washington, un educatore americano, autore, oratore e consigliere di Presidenti degli Stati Uniti. Sembra che Washington sia un discendente diretto dell’architetto Taliaferro. Si dice che il padre di Washington fosse un nipote di Taliaferro. Quando il matrimonio si ruppe prematuramente, la madre diede al figlio il suo cognome e usò il cognome del padre come suo nome di mezzo: Booker Taliaferro Washington”. Richmond, per gli italiani, è stata anche un trampolino di lancio. “Nella nostra ricerca abbiamo scoperto che alcuni degli abili artigiani toscani che erano emigrati a Richmond per lavorare sugli interni e gli esterni degli edifici di Richmond, vennero chiamati a Washington DC per lavorare – anche qui sia all’interno che all’esterno – della costruzione del Campidoglio e di altri edifici governativi. Erano richiesti per le loro capacità di produzione di stampi per cemento e gesso”.