Ricette, in Campania arriva il modello unico di prescrizione

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Appropriatezza prescrittiva e razionalizzazione della spesa farmaceutica: la Regione Campania detta nuove regole sulle specialità ad elevato impatto sociale (soprattutto statine e antipertensivi), ma arriva il dissenso di medici di famiglia, pediatri e camici bianchi di continuità assistenziale. La principale novità inserita nelle misure d’incentivazione di generici, equivalenti e biosimilari è, infatti – oltre al debutto delle nuove aliquote di riferimento per l’utilizzo di medicinali a brevetto scaduto – il Modello unico di prescrizione. Un modulo cartaceo, da allegare ad ogni ricetta, in cui dettagliare l’anagrafica del paziente, i dati clinici e la scelta terapeutica e che servirà a monitorare, appunto, l’appropriatezza prescrittiva con possibili sanzioni per i direttori generali (valutazione negativa) e per gli stessi medici. Sul piede di guerra la Fimmg che minaccia mobilitazione e scioperi se il decreto non sarà modificato. Una richiesta, quest’ultima, rivolta a Vincenzo De Luca, nuovo presidente della giunta regionale ormai in pista dopo la sospensiva dell’interdittiva dovuta alla legge Severino.


Sono già insediati nell’azienda ospedaliera Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta, commissariata per camorra e diventata caso nazionale, Alfonso Giordano, neo direttore sanitario, e Alberto Di Stasio, neo direttore amministrativo, accolti dal commissario Michele Ametta. Visita al personale e alle strutture e briefing sulle priorità da affrontare: questi gli impegni delle prime ore. I due dirigenti vantano lunga esperienza sul campo. Giordano, salernitano, proviene dall’ospedale di Scafati (Sa) ed è direttore sanitario da 16 anni, passati alla guida di tutti gli ospedali dell’ex Asl Salerno 1. Di Stasio, beneventano, per 9 anni ha guidato amministrativamente l’ospedale Rummo di Benevento, affrontando tutto il piano regionale di rientro.


L’aumento della popolazione anziana con l’incremento delle patologie croniche determina precise scelte di politica sanitaria che prevedono un potenziamento dell’assistenza domiciliare in alternativa a quella ospedaliera. “Per affrontare la sfida che l’attuale organizzazione del Sistema Sanitario Regionale pone rispetto alla riorganizzazione del sistema delle cure territoriali, occorre coniugare il miglioramento qualitativo dei servizi offerti con il conseguimento di risultati gestionali economicamente sostenibili nel tempo, con implementazione della funzione di coordinamento e di governance clinica da parte degli specialisti ambulatoriali”. Così spiega Stanislao Napolano, organizzatore di un seminario – che si è tenuto lunedì – per conto del Sumai-Assoprof, il Sindacato che rappresenta gli specialistici degli ambulatori pubblici. “È il primo importante convegno di Sanità pubblica successivo alle elezioni regionali – spiega Napolano -, il cui risultato vedrà una nuova organizzazione della Sanità campana”.


Una pianta mediterranea in grado di attaccare in modo mirato le cellule tumorali localizzate al cervello senza particolari effetti collaterali o ricadute organiche. La ricerca porta la firma di un campano, Luca d’Amato, Seconda Università di Napoli. La pianta in questione è la Ruta gravolens: secondo la ricerca, finanziata da Agrigenet, dal Progetto sicurezza, sostenibilità e competitività nelle produzioni Agroalimentari della Campania Carina e dal Programma di ricerca scientifica di rilevante interesse nazionale, consentirebbe di giungere ad una remissione del glioblastoma (il tumore al cervello più diffuso) e impedirebbe alle cellule cancerogene di mettere in atto la loro naturale azione di crescita.