Ricerca, il Cnr svela i misteri dei papiri di Ercolano bruciati nell’eruzione del ’79 d.C

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Finalmente possono raccontare la storia i 1.800 papiri andati carbonizzati a Ercolano nell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. e finora mail letti perché srotolandoli si distruggerebbero. A rendere possibile l’interpretazione dei dati ‘letti’ sui vari strati del papiro arrotolato è la tecnica, che usa la luce di sicrotrone, in grado di amplificare il contrasto tra l’inchiostro della scrittura e il papiro, così da distinguere il testo all’interno del rotolo carbonizzato. Autori della tecnica innovativa di tomografia a raggi X sono un team di fisici del Cnr che, con i matematici informatici, hanno reso possibile l’interpretazione dei dati degli storici rotoli conservati nella Biblioteca Nazionale di Napoli. I ricercatori, con i filologi ed i paleografi, per la prima volta avranno la possibilità di accedere alle informazioni contenute nei 1.800 papiri e ne affronteranno i misteri nel corso di un incontro scientifico, promosso dal Centro Linceo Interdisciplinare domani all’Accademia dei Lincei. “Le conoscenze che si acquisiranno dalla lettura dei papiri potranno rivoluzionare le conoscenze dalla storia, della filosofia antica e della letteratura classica” sottolinea l’Accademia dei Lincei. “La tecnologia sviluppata dal Cnr -spiega Vito Mocella che ha guidato il gruppo di ricerca- oltre ad aprire nuove opportunità per lo studio dei manoscritti antichi, presenta importati applicazioni moderne, ad esempio nel campo delle attività forensi per trovare indizi in reperti che sono stati danneggiati o bruciati per nascondere le prove, o nel campo medico dove le tecniche di imaging sono determinati nella formulazione delle diagnosi, o ancora in campo industriale per individuare in modo non invasivo falle o difetti all’interno di prodotti particolarmente delicati e pregiati”.