Ricerca, dal quantum all’acqua su Marte: è ancora viva l’eredità di Marconi

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Dalle comunicazioni quantistiche alla scoperta di acqua su Marte: ecco alcune delle eredità del pioneristico lavoro di Guglielmo Marconi, il grande ricercatore italiano che rivoluzionò il mondo delle comunicazioni. Per ricordarne la figura, in occasione dei 150 anni dalla nascita, si è svolto è oggi nella sede di Roma del Consiglio Nazionale delle Ricerche l’evento ‘Marconi sulla rotta della scienza’. Durante l’evento si è testata anche una connessione quantistica ultra sicura con la tecnologia usata al G7 e sviluppata da uno spin-off italiano. “Può sembrare una semplice videochiamata ma è qualcosa di più: è una comunicazione impossibile da violare perché protetta da una chiave quantistica”, ha detto Ludovica Ciarravano, di Qti, collegata da una sede Cnr a Tor Vergata alla platea presente nella sede di Roma del Cnr. Nobel nel 1909 per lo sviluppo della radio e l’uso delle onde elettromagnetiche per le comunicazioni a distanza, Marconi ha aperto un settore che continua a conoscere grandi sviluppi con applicazioni non solo in servizi per i cittadini ma che aprono anche a importanti scoperte scientifiche.

Tra queste la scoperta di acqua liquida su Marte, annunciata da ricercatori italiani nel 2018, fatta grazie a uno strumento a onde radar, una tecnologia derivata direttamente dai lavori di Marconi, e le nuove comunicazioni quantistiche come quella sperimentata oggi in diretta. Connessione realizzata con le tecnologie sviluppate da uno spin off dell’Istituto Nazionale di Ottica del Cnr denominato Qti, Quantum Telecommunications Italy, “la stessa che viene usata in questi giorni anche per garantire comunicazioni sicure agli ospiti del G7 a Borgo Ignazia, in Puglia”, ha detto Alessandro Zavata, di Ino-Cnr. “Tecnologie che non saranno di appannaggio esclusivo per difesa e sicurezza ma troveranno applicazioni in molti altri settori, dalla finanza alla sanità. Importante inoltre ricordare che la riservatezza delle comunicazioni è un diritto per ogni cittadino”, ha concluso Francesco Saverio Cataliotti, direttore dell’Ino-Cnr.