Ricerca, dal Cnr arriva il “robot-zaino” per mappare le profondità dei laghi alpini

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Foto di alessandra barbieri da Pixabay

Un team coordinato dall‘Istituto di ingegneria del mare del Consiglio nazionale delle ricerche di Genova (Cnr-Inm) ha concluso con successo le attività preliminari di campionamento batimetrico, bio-fisico e chimico di due laghi alpini: il lago situato nei pressi del Ghiacciaio di Indren (massiccio del Monte Rosa, Valle D’Aosta) e il lago proglaciale nei pressi del Ghiacciaio di Fellaria (Valtellina, provincia di Sondrio). I due siti pilota sono stati individuati all’interno del progetto PRIN “Modular Alpine Robotic MOnitoring Tools” (MARMOT), finanziato nell’ambito del Bando 2022 e costituito, oltre che da Cnr-Inm, dall’Istituto per la BioEconomia del Cnr di Firenze (Cnr-Ibe) e dall’Istituto di scienze polari del Cnr di Messina (Cnr-Isp), assieme all’Università degli Studi di Torino e all’Università di Udine, e con la collaborazione dell’Università della Tuscia. Obiettivo della campagna, testare una prima versione di un innovativo dispositivo robotico per l’acquisizione e la caratterizzazione di vari parametri chimico-fisici e biologici dei laghi di montagna e, in generale, di ambienti remoti, garantendo un impatto minimo sull’ecosistema circostante. In particolare, il gruppo coordinato dal ricercatore del Cnr-Inm Angelo Odetti, ha sviluppato e testato la prima versione di un robot facilmente trasportabile su sentieri di montagna semplicemente con uno zaino, minimizzando così l’impatto delle ricerche scientifiche in questi ambienti. Il prototipo sviluppato ha consentito di ottenere i primi parametri per la mappatura batimetrica dei laghi, l’analisi delle acque superficiali e dell’aria, e lo studio di elementi in traccia e della microbiologia. I dati raccolti hanno rivelato una profondità massima sorprendente di circa 45 metri lungo i transetti eseguiti nel lago del Ghiacciaio di Fellaria.