Ricerca, 1,5 mln di euro a 53 progetti innovativi per la cura di Epatite C e Hiv

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Dai percorsi di diagnosi e cura facilitati per l’epatite C nei migranti e indigenti, fino al contrasto alla diffusione dell’Hiv tra le donne emarginate dal sistema sanitario nazionale: in totale sono 53 i progetti vincitori della nona edizione del Fellowship Program e del Community Award Program di Gilead, i due bandi con cui l’azienda premia i progetti più innovativi, in ambito scientifico e sociale-assistenziale, destinati a migliorare qualità di vita, assistenza terapeutica ed efficacia delle cure nei pazienti affetti da Hiv, patologie del fegato e malattie oncoematologiche. Alle 18 associazioni e ai 35 tra ricercatrici e ricercatori premiati sono stati destinati più di un milione e mezzo di euro.
In 9 anni i due bandi hanno consentito la realizzazione di oltre 400 progetti, grazie a un finanziamento di oltre 10 milioni di euro. “Quello sviluppato in questi 9 anni è un vero modello di collaborazione tra industria, ricerca e associazionismo dei pazienti – ha spiegato Cristina Le Grazie, Executive Director Medical Affairs di Gilead, a margine della cerimonia di premiazione a Milano – che ha portato un miglioramento nella salute dell’individuo e della società. Abbiamo imparato molto in questi anni, ad esempio con la raccolta di dati epidemiologici nella popolazione affetta da Hiv e Hcv, e risultati importanti in campo ematologico come il modello per prevedere l’evoluzione della malattia in pazienti con leucemia linfatica cronica”.