Renzi: a Pompei intervengano anche i privati. Inaccettabile fare finta di niente

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“L’Italia è il paese della cultura e allora sfido gli imprenditori: che state aspettando?”. Lo dice da Siracusa il primo ministro Matteo Renzi, parlando del crollo a Pompei. “L’Italia è il paese della cultura e allora sfido gli imprenditori: che state aspettando?”. Lo dice da Siracusa il primo ministro Matteo Renzi, parlando del crollo a Pompei. Basta con il “rifiuto ideologico sull’intervento dei privati come se la tutela del bene la garantisse solo l’intervento pubblico: se il privato tiene in piedi il muro perché non permetterglielo?”. “A chi vuole intraprendere nei beni culturali voglio dire che questo Paese è attrattivo, consente di fare investimenti, vorrei sfidare gli imprenditori e dire cosa state aspettando? E questo vale per Pompei, per Siracusa come per altri posti”, ha detto il premier parlando agli imprenditori siciliani. “Non è accettabile – afferma il capo del Governo – che si faccia finta di niente di fronte ai muri di Pompei che crollano, pur avendo fondi pubblici pronti da essere spesi e pur sapendo esserci interessi di privati che potrebbero investire o attraverso la sponsorizzazione o la gestione e avere un rifiuto ideologico, come se il servizio pubblico della fruizione del bene culturale si garantisse attraverso la gestione pubblica”. Ieri l’incontro al Mibact con il  ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini: durante la riunione si è deciso per lo sblocco di due milioni di euro per la manutenzione ordinaria e per un bando da 8,2 milioni. “Il ministro Franceschini è intervenuto tempestivamente – prosegue Renzi – ma bisogna dire che è inaccettabile che si continui a far finta di niente se mentre ‘La grande bellezza’ vince l’Oscar, c’è un muro di Pompei che crolla. Non si può avere un pregiudizio ideologico. Se io attraverso la gestione pubblica faccio crollare il muro e con la gestione privata faccio andare le classi, allora meglio la gestione privata”.