Renzi a Pompei: Expo grande sfida
Bellezza e cultura anime del Paese

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Alle 8.50 era già nell’area archeologica di Pompei, arrivato in aereo direttamente da Washington dove ieri ha incontrato il presidente americano Barack Obama. Alle 8.50 era già nell’area archeologica di Pompei, arrivato in aereo direttamente da Washington dove ieri ha incontrato il presidente americano Barack Obama. Nonostante il jet lag, il premier Matteo Renzi ha voluto essere presente alla terza e ultima tappa di “Expo delle Idee”, manifestazione svolta nel Quadriportico dei Teatri della “città sepolta” alla presenza del ministro per i Beni culturali Dario Franceschini e di quello per le Politiche agricole, Maurizio Martina. La visita agli scavi Prima dell’appuntamento in agenda, però, il presidente del Consiglio ha trovato il tempo per visitare le meraviglie della restaurata Villa dei Misteri e passeggiare in alcune delle strade della città distrutta dal Vesuvio nel 79 d.C. e per la quale è in corso il “Grande Progetto” finanziato dall’Unione europea. “E’ la prima volta che vengo qui e ne sono estasiato“, ha confidato ai suoi accompagnatori. All’arrivo agli Scavi, Renzi aveva incontrato i due poliziotti che hanno salvato la vita alla piccola Emanuela, la neonata abbandonata lo scorso 13 aprile sul litorale domizio vicino ad alcuni bidoni dell’immondizia mentre, fuori i cancelli, alcuni dipendenti dello stabilimento Whirlpool-Indesit di Carinaro (Caserta) l’hanno atteso nella speranza di incontrarlo dopo la decisione della multinazionale che produce elettrodomestici di chiudere uno dei due siti produttivi campani, dichiarando un esubero di oltre 800 persone. L’incontro con i lavoratori Indesit La speranza delle tute blu si è concretizzata quando un gruppo di lavoratori, sindacalisti e delegati di fabbrica ha potuto esprimere tutta la propria preoccupazione direttamente al premier che ha offerto rassicurazioni circa il suo interessamento per la vicenda, annunciando anche l’apertura di un Tavolo presso il ministero del Lavoro e promettendo una visita allo stabilimento di Carinaro una volta conclusa positivamente la vertenza. “Caserta non può perdere un altro sito industriale“, ha detto lasciando i lavoratori. Faccia a faccia con De Luca Nella sede della Soprintendenza ad attendere l’arrico di Renzi ci sono non solo il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, e il sindaco di Pompei Nando Uliano, ma anche il vincitore delle primarie del Pd Vincenzo De Luca, aspirante governatore, e il primo cittadino partenopeo, Luigi de Magistris. Con lui, Renzi ha brevemente parlato di Bagnoli e dell’abbattimento delle Vele nel quartiere Scampia prima che de Magistris presiedesse, a Napoli, un appuntamento pubblico contro lo “Sblocca Italia” alla presenza di oltre 70 sindaci provenienti da ogni parte d’Italia. Nel suo intervento, poi, il presidente del Consiglio ha voluto iniettare fiducia agli italiani esordendo con un passaggio sulla corruzione: “C’è consapevolezza che – ha detto – chi ruba, ruba un pezzo del Paese e ci vuole rubare un pezzo futuro e quindi merita una pena doppia“. Il suo discorso accomuna Pompei ed Expo, due grandi occasioni per l’Italia che “arrivano come rime baciate alla fine di un percorso” bacchettando chi fa “l’elenco delle lamentazioni per poi non cambiare nulla“. “Pompei è una grande sfida che – ha aggiunto Renzi – vinceremo non perché è stata fatta solo una scommessa ma perché su questa sfida si gioca il grande derby tra quelli che godono nel fare l’elenco dei problemi e quelli che godono un po’ meno e che cercano risolverli“. Per il premier, dunque, bisogna puntare su bellezza e cultura che è “l’anima del Paese“. Pompei è “un presidio di civiltà e un faro di cultura” mentre Expo è “una grande occasione per cambiare l’approccio e l’impostazione dell’Italia” lanciando anche una tesi “ambiziosa, quasi arrogante“, ossia puntare ad accogliere chi verrà in un Paese “in cui il futuro può essere ancora più interessante del passato“.