Regione, in aula la Pdl Nomine: opposizioni sul piede di guerra

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Opposizioni fortemente critiche sulla proposta di legge, in discussione in Consiglio regionale della Campania, che intende semplificare la procedura di nomina dei direttori delle Aziende sanitarie. La proposta prevede che il presidente della Giunta regionale possa nominare il direttore generale di una Asl direttamente tra i soggetti inseriti nell’elenco degli idonei. Stefano Caldoro, capo dell’opposizione di centrodestra in Consiglio regionale, parla di “legge vergogna” perché “porta la Campania indietro. Non premiamo i migliori – spiega – ma andiamo verso una scelta totalmente arbitraria e c’è anche il parere del Consiglio di Stato che dice che questa legge non si può fare. Nella precedente consiliatura abbiamo dimostrato che i manager si possono nominare in 42 giorni, mentre questa Giunta, in un anno non ha nominato un direttore generale. E’ proprio l’esempio di un’amministrazione totalmente ferma, incapace di fare alcun atto significativo per il bene comune, per le cose che contano”.
Per Valeria Ciarambino del Movimento Cinque Stelle “questa legge riporta la Campania ai tempi bui della lottizzazione delle nomine e condanna la sanità campana a non avere, a gestirla, persone scelte sulla base del merito. Significa mettere direttori generali che magari domani, per assegnare gli appalti ad amici degli amici dei politici, potrebbero far entrare anche la camorra nella sanità, come successo all’ospedale di Caserta”. Per Ciarambino “si tratta di una truffa anche perché tra due mesi entrerà in vigore il decreto Madia, che pure critichiamo perché non abbastanza meritocratico, ma che mette dei paletti sulla base di una selezione che privilegi il merito e il curriculum. La Campania invece cambia verso tornando al sistema che ha portato allo sfacelo attuale. Con questa legge istituzionalizziamo la spartizione politica delle nomine”.