Referendum, induzione al voto di scambio: il pm interroga i sindaci campani

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Il pm di Napoli, Stefania Buda, vuole verificare se ci siano state pressioni o se siano state fatte promesse per convincerli a impegnarsi a portare voti per il “Sì” al Referendum Costituzionale del 4 dicembre e per questo, stamattina, ha interrogato alcuni sindaci di comuni campani. E’ la mossa della procura partenopea che conduce le indagini su Vincenzo De Luca, governatore della Campania, per una ipotesi induzione al voto di scambio. L’inchiesta è stata aperta dopo la diffusione dell’audio di una riunione all’hotel Ramada di Napoli del 15 novembre dello scorso anno. In quell’occasione De Luca, davanti a circa trecento amministratori della Campania, chiese di sostenere attivamente il “Sì”, perche’ “Renzi aveva inondato di milioni la regione”, e di fare in ogni modo, anche offrendo “fritture di pesce o gite in barca”. Il governatore ha sempre sostenuto che si trattava di battute goliardiche ma il Nucleo di polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Napoli acquisi’ l’audio perche’ la Procura di Napoli a inizio dicembre ha aperto un fascicolo d’inchiesta sull’accaduto. La scorsa settimana sono stati ascoltati a Palazzo Santa Lucia, sede della regione Campania, quattro componenti della segreteria di De Luca, per conoscere i partecipanti all’evento, mentre a fine novembre fu ascoltato il giornalista Paolo Russo, capo ufficio stampa del presidente.