Realtà aumentata, il metaverso non decolla: meno di 500mila persone ha un visore in Italia

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L’Italia non è un Paese per il metaverso, almeno per il momento, sebbene a livello mondiale ci siano passi avanti e interesse delle aziende. Meno di 500mila persone possiede un visore ed è in calo del 18% il numero dei progetti. “I tempi per il metaverso non sono ancora maturi e probabilmente non lo saranno per diversi anni, ma le tecnologie sono una realtà e stanno evolvendo”, spiega Marta Valsecchi, direttrice dell‘Osservatorio Extended Reality & Metaverse del Politecnico di Milano, che ha presentato una ricerca. In generale, sottolinea il rapporto, ci sono stati passi importanti nel settore a livello mondiale. Big come Apple sono scesi in campo e la Commissione Europea ha presentato la strategia sul web 4.0 per guidare la prossima transizione tecnologica incentrata sui mondi virtuali. L’Osservatorio, inoltre, ha contato a livello mondiale 130 mondi virtuali pubblici 119 piattaforme per la realizzazione di ambienti privati. Nel nostro Paese, osserva invece il Politecnico, “cala l’hype”, l’interesse attorno al tema. Tra realtà aumentata, virtuale e mista si registrano dal 2020 ad oggi 482 progetti di cui 108 nati nel 2023, in calo del 18% rispetto al 2022.

I principali settori di applicazione sono la vendita al dettaglio e il turismo, maggiore fermento si registra nell‘istruzione, con la creazione di aule virtuali per la formazione e le lezioni degli studenti sviluppate da diverse università.

Ed è proprio di pochi giorni fa la notizia che Meta – azienda che prima di tutte ha scommesso nel metaverso – sta investendo in questo settore. Secondo la ricerca, sono però ancora pochi gli italiani che utilizzano frequentemente e con abitudine queste tecnologie: sebbene oltre il 50% degli utenti dichiari di conoscere almeno un mondo virtuale (il 70% se si considerano le fasce più giovani), tale percentuale è legata essenzialmente al mondo dei giochi. Solo poco più di un utente su quattro è entrato all’interno almeno di un mondo virtuale nell’ultimo anno. La maggior parte degli accessi avviene principalmente da Pc. La diffusione dei visori è ancora limitata: ad oggi meno di 500mila italiani ne possiede uno. La barriera principale è il costo elevato, seguita da una mancanza di servizi e applicazioni percepiti di valore. Escludendo gli ambiti gaming e social, gli utilizzi principali sono stati la visualizzazione di prodotti in ambiente domestico, l’accesso a informazioni aggiuntive (ad esempio nei siti turistici), la visita di showroom virtuali o la partecipazione a eventi o tour, con un’esperienza positiva per il 95% degli utenti. “Il metaverso è ancora in fase di realizzazione e il suo sviluppo potrà essere facilitato dall’evoluzione di altre tecnologie – commenta Riccardo Mangiaracina, responsabile scientifico dell’Osservatorio Extended Reality & <Metaverso – Tra queste ci sono la blockchain, che favorirà l’interoperabilità tra i mondi virtuali; lo spatial computing, che faciliterà il riconoscimento nello spazio fisico degli oggetti virtuali e le interazioni degli utenti e l’intelligenza artificiale, che permetteranno di utilizzare assistenti virtuali nei mondi e di ottimizzare i processi industriali”.