Presentata dalla Regione Campania e dalla Fondazione Morra Greco la prima edizione in presenza di EDI Global Forum for Education and Integration, in programma dall’11 al 14 ottobre 2022. Per l’occasione, 150 rappresentanti di musei e istituzioni culturali da tutto il mondo convergono a Napoli per quattro giorni di dialogo e confronto focalizzato sui temi dell’innovazione didattica e dell’arte, esplorati attraverso un ricco programma di keynote lectures, workshop partecipativi, gruppi di lavoro ed eventi sociali.
L’obiettivo di EDI Global Forum è realizzare uno spazio di condivisione che coinvolga associazioni, scuole d’arte, esperti di settore e dipartimenti educativi di musei e istituzioni culturali in un momento di riflessione collettiva, mirata non solo a costruire reti di collaborazione transnazionali ma anche a innescare strategie innovative nell’ambito della mediazione culturale e promuovere il ruolo sociale del museo come strumento di benessere e partecipazione.
ln occasione della sua prima edizione in presenza, il programma di EDI Global Forum si declina in base a cinque tematiche, individuate come fondamentali nella strutturazione dell’indagine collettiva che il forum si pone di realizzare: accessibilità e anti-abilismo; diversità e inclusione; sostenibilità; arte e benessere; il futuro delle strutture istituzionali.
Protagonista dell’esperienza è una nutrita selezione di istituzioni culturali provenienti da tutti e cinque i continenti. Dai musei alle scuole d’arte, dalle associazioni culturali agli artisti, dagli operatori museali ai curatori sino alle imprese locali, la comunità internazionale di EDI Global Forum si rende partecipe di una sperimentazione unica nel proprio genere, tracciando traiettorie di scambio che dall’Italia si estendono verso l’Europa, l’Australia, l’Africa, l’Asia, l’America Latina e gli Stati Uniti d’America.
Adottando un approccio esperienziale e partecipativo, EDI Global Forum prende vita attraverso quattro giorni di confronto, co-progettazione e azioni pilota in stretto dialogo con il territorio. Oltre 40 workshop guidati da istituzioni italiane e internazionali costellano la città di Napoli, coinvolgendone il fitto ecosistema culturale, dalla Fondazione Morra Greco al Museo e Real Bosco di Capodimonte, passando attraverso luoghi simbolici della cultura locale quali il Complesso di San Domenico Maggiore, Palazzo Corigliano sede dell’Università degli Studi di Napoli L’OrientaIe, l’Accademia di Belle Arti di Napoli, Complesso Museale Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco, il Complesso Monumentale di Sant’Anna dei Lombardi, il Museo Madre, il Palazzo Reale, il Museo Archeologico Nazionale e le Gallerie d’Italia_Napoli.
ln una combinazione unica tra ricerca sperimentale e valorizzazione del territorio, EDI Global Forum coniuga l’esigenza di realizzare un’analisi approfondita sulle innovazioni didattiche alle infinite potenzialità fornite da una rete varia e diversificata che, condividendo le proprie esperienze, collabora alla costruzione di nuove conoscenze, metodologie e progettualità.
La prima edizione di EDI Global Forum a Napoli vede alcuni dei principali musei, spazi d’arte università e istituzioni culturali della città aprire le proprie porte per ospitare il ricco programma di keynote lectures, workshop esperienziali e sessioni di co-progettazione che compongono il forum.
La programmazione è concepita per articolarsi attorno a cinque tematiche fondamentali, che costituiscono la struttura portante dell’evento. Se da un lato il tema dell’accessibilità e anti-abilismo viene esplorato attraverso un’analisi delle strutture istituzionali e del loro design con l’obiettivo di incentivare la realizzazione di spazi aperti a diverse tipologie di pubblico, dall’altro i concetti di diversità e inclusione sono approfonditi esplorando le modalità attraverso cui le istituzioni culturali possono scardinare dinamiche esclusive, eurocentriche o patriarcali.
La tematica della sostenibilità viene esaminata stimolando una riflessione che va dalle politiche di conservazione e valorizzazione delle collezioni al ripensamento delle infrastrutture, alla generazione di awareness nel proprio pubblico in merito al tema dello sviluppo sostenibile e dei cambiamenti climatici. Parte della programmazione è destinata all’affondo sul legame tra arte e benessere, approfondito nell’ottica di porre l’accento sui benefici psicologici, emotivi e sociali che il processo creativo, se coltivato, è in grado di apportare. Infine, il forum si dedica alle strutture istituzionali e alle loro future evoluzioni, con particolare attenzione al ruolo dei dipartimenti educativi nella trasformazione e alle strategie che saranno chiamati a mettere in atto.
II programma di EDI Global Forum prende il via già martedì sera per una welcome dinner a Palazzo Ischitella, sede di Tecno, partner tecnico di EDI, per aprire ufficialmente i lavori mercoledì 12 ottobre presso la Fondazione Morra Greco con, a seguire gli interventi istituzionali, due prime keynote lectures condotte da Helen Charman Director Learning, National Programmes and Young, V&A Museum, Londra — dall’ architetto Mario Cucinella.
Segue una prima sessione di workshop condotti dalle istituzioni ospiti del forum. II MOMA e il Castello di Rivoli riflettono sull’importanza di trasmettere arte e cultura attraverso il movimento sino a spingersi oltre i confini dello spazio chiuso, nella natura; Kunstenfestivaldesarts e Fondazione Cittadellarte propongono un affondo nel tema del co-design e del gioco come modalità di coinvolgimento del pubblico; Fondazione Morra Greco con Officine Gomitoli — Dedalus Cooperativa Sociale e Multaka condividono approcci differenti tra Italia e Germania nel coinvolgimento attivo di comunità di migranti nella mediazione artistica come strumento di coesione sociale; La National Gallery di Singapore e Palazzo Grassi si confrontano sul tema dell’engagement di pubblici differenti per estendere la portata della propria collezione oltre i confini dello spazio museale.
La seconda sessione di workshop si apre con l’indagine condotta dal Museo Reina Sofia e Museion, che propongono un workshop esperenziale che identifica la danza come strumento utile a sfumare i confini percepiti tra spazio pubblico e personale; MANIFESTA conduce un workshop itinerante mirato ad approfondire il legame dei partecipanti con il territorio di riferimento, in questo caso con la città di Napoli; Argos e OGR — Officine Grandi Riparazioni lavorano assieme su modi diversi per sfatare l’abilismo in tutte le sue forme; Palazzo delle Esposizioni e il Louisiana Museum of Art propongono un approccio multisensoriale, che riporta la natura nelle sale museali o utilizza il corpo come parte di un’opera d’arte collettiva; LUMA Foundation e la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo restituiscono i diversi modi in cui la cura di sé e del pianeta sono intimamente connessi, mentre il Museo Civico di Castelbuono e il PAC indagano i diversi modi in cui la scarsità di risorse e strutture può trasformarsi in una sfida nella realizzazione di programmi creativi e originali.
Giovedì 13 ottobre EDI Global Forum si apre al Museo e Real Bosco di Capodimonte, con il suo Direttore Sylvain Bellenger, Rosanna Romano, Direttore Generale per le Politiche Culturali e il Turismo della Regione Ca mpania e la keynote lecture condotta da Mark Miller – Direttore, Tate Learning, Tate Museum — e focalizzata sul ruolo fondamentale del linguaggio nei processi di trasformazione in corso all’interno dei musei d’arte. Contestualmente prende il via la terza sessione di workshop, che vede nuovi protagonisti affrontare i diversi temi di EDI Global Forum.
MCA Australia e il Centro Pecci di Prato esplorano i modi in cui tutti i pubblici possono dar voce alle proprie emozioni o affinare nuove conoscenze attraverso i linguaggi dell’arte; il Moderna Museet e Io Stedelijk Museum coinvolgono i partecipanti in esperienze volte ad evidenziare i modi in cui i musei partecipano alla costruzione di una cultura democratica e del benessere WIELS e il Museum of Modern Art di Varsavia approfondiscono forme di collaborazione nella creazione di un programma di mediazione culturale; il Getty Museum e il MAMbo individuano nuovi approcci nell’implementazione di diversi pubblici, con l’obiettivo di trasformare non solo l’esperienza museale dei diversi pubblici ma anche la visione di chi in futuro lavorerà nel settore; la Pinacoteca di Sao Paulo e il MANN ragionano sulle strategie di benvenuto e inclusione di comunità differenti all’interno dello spazio museale, confrontando le esperienze di Napoli e Sao Paulo; Kiasma e il Museo e Real Bosco di Capodimonte esplorano le politiche di green economy e sostenibilità applicate nei rispettivi musei, esplorando anche il Real Bosco di Capodimonte con i suoi spazi come il Cellaio; QAGOMA e il Mori Art Museum lavorano su esperienze partecipative e sul coinvolgimento degli artisti nella costruzione di progetti per bambini e adulti; S.M.A.K e il Museumdienst Koln riflettono su come trasformare l’afte in esperienza di benessere esportando opere e collezioni museali al di fuori del contesto espositivo, presso ospedali e spazi pubblici; infine Casa Morra esplora il significato del museo come luogo di memoria attraverso un workshop fondato sul gioco dell’oca, mentre il PAV riflette su come reinterpretare il mondo rurale come luogo di produzione culturale.
Con gli interventi di Luciano Violante e di Padre Loffredo dedicati ai temi della democrazia e della costruzione di reti per attivare reali processi di trasformazione si apre la sessione pomeridiana dedicata alla progettazione partecipata che vedrà tutti i 150 musei presenti lavorare ad azioni da realizzare insieme a valle del Forum di Napoli.
EDI Global Forum si conclude venerdì 14 ottobre presso il MANN di Napoli e Gallerie d’Italia_Napoli, con i saluti istituzionali e una restituzione dei risultati della progettazione partecipata. Partner tecnologico di EDI è il Gruppo Industriale Tecno la cui mission, da Sustaintech che coniuga digitale e sostenibilità, si è concretizzata nella realizzazione e fornitura delle piattaforme tecnologiche per l’evento.
Il Gruppo Tecno ha inoltre reso EDI un evento carbon-neutral, determinando le emissioni di C02 generate nel corso dell’evento e neutralizzandole con progetti di mitigazione che ogni singolo partecipante potrà scegliere, certificati secondo gli standard internazionali.