Rammendo delle periferie e città del futuro
Gate Salerno, bilancio di una trasformazione urbana

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La Campania è piena di città ad alta vocazione imprenditoriale che “La Campania è piena di città ad alta vocazione imprenditoriale che però sono frutto di una urbanizzazione selvaggia e di veri e propri disastri infrastrutturali”. A parlare è Massimo Alvisi, architetto dello studio Alvisikirimoto & partners e uno dei tutor scelti da Renzo Piano per guidare il Gruppo 124, il laboratorio sul “rammendo delle periferie”. Ospite di Gate, festival internazionale dell’architettura appena concluso che ha richiamato a Salerno il Gotha dell’urbanistica italiana e mondiale, Alvisi alla Campania è particolarmente legato, avendo curato, tra le altre cose, la riqualificazione del teatro dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, restituito alla città e ai cittadini. Sostenibilità e rigenerazione urbana, dunque: qualità spesso assenti nei progetti di recupero delle realtà urbane della regione. “Molte sono le aree e le città, in Campania, nate nella prima metà del Novecento e pertanto senza centri storici – spiega l’architetto -: si tratta quasi sempre, però, di aree ad elevata ricchezza imprenditoriale che va preservata e valorizzata. Si pensi alle città delle province di Salerno e di Napoli legate all’industria casearia o all’ortofrutticolo: questa forte contraddizione può costituire spunto per una redistribuzione sul territorio della ricchezza derivante dal tessuto produttivo”. Come? “Attivando percorsi partecipativi dei cittadini – chiarisce – in cui vi sia spazio, oltre che per l’ascolto, anche per la formazione e la conoscenza degli strumenti a disposizione per andare verso un vero recupero. Ma anche sfruttando in modo costruttivo i punti di forza, e cioè il fortissimo tessuto produttivo, e realizzando mappe di ciò che va preservato. Fondamentale, in tal senso, il ruolo delle infrastrutture: collegamenti leggeri e veloci sia verso i grandi centri sia tra periferie”. Il concetto è: trasformare aree dalla forte imprenditorialità in aree di ricchezza anche urbanistica. “Le periferie non sono il luogo dell’orrore. Nessuno ne parla, le abbiamo dimenticate e così abbiamo rimosso energie positive delle nostre città, il che è particolarmente vero al Sud e in Campania – gli fa eco Mario Cucinella, altro tutor del G124 e relatore a Gate Salerno -: il nostro team può raggiungere lo scopo solo se sul territorio ci si organizza per parlare e provare insieme a trovare delle soluzioni”. Bilancio di una trasformazione urbana – Cominciato il 5 novembre, il Festival Internazionale di Architettura di Salerno “Gate: Genius loci| Architettura|Territorio| Economia” si chiude, inoltre, con un bilancio della profonda opera di trasformazione urbana effettuata negli ultimi anni in città. A tracciarlo l’assessore comunale all’Urbanistica Mimmo De Maio nel corso della tavola rotonda “LAB Patrimonio Salerno”, condotta insieme al dirigente di settore Bianca De Roberto e Filomena Daraio, responsabile ufficio di piano. “Negli ultimi anni Salerno è stata protagonista di una profonda trasformazione urbana che ne ha mutato storia e destino, facendo di questa città, per i progetti, i cantieri e le realizzazioni, una delle realtà più dinamiche d’Italia e d’Europa”. “I temi della valorizzazione delle aree pubbliche – prosegue l’assessore – della rigenerazione urbana che metta in campo tutte le risorse che riguardano l’economia delle città, del partenariato pubblico-privato sono centrali nello strumento pianificatorio vigente. Infine l’Adeguamento del Puc al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, recentemente approvato dall’Amministrazione Comunale, costituisce un importante tassello per la tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale, la difesa della biodiversità e la salvaguardia del territorio dal punto di vista idrogelogico, attraverso la definizione della “Rete Ecologica Comunale”, che individua e collega il sistema naturale periurbano ed extraurbano, basato su unità ecologiche e relative interconnessioni, al sistema-natura interno alla città”. Partiti due concorsi – Gate è anche uno strumento per lasciare in eredità opere concrete per il territorio, a partire dal restauro del valore di 110 mila euro del Complesso di S. Sofia e da i due concorsi internazionali, lanciati all’interno dell’iniziativa, destinati a cambiare il paesaggio urbano: “Ombre d’artista” edizione 2014 per la realizzazione d’installazioni di architettura temporanee “che trasformino la città in un contenitore di opere d’arte a cielo aperto” e ”Parco del Colle Bellaria e Antenna/Landmark” per restituire il Parco panoramico nel centro della città ai cittadini e ai turisti, eliminando l’inquinamento elettromagnetico delle centinaia di antenne oggi presenti, con un’unica antenna progettata dal vincitore del concorso, che diventerà un simbolo della città. Gate_Ravello: appuntamento il 6 dicembre  – Gate Salerno non finisce qui. La seconda e ultima tappa della kermesse si terrà infatti a Ravello il 6 e 7 dicembre per un nuovo Gate in cui tutti i sindaci della Costiera metteranno n vetrina i numerosi siti su cui intervenire con innovative strategie di valorizzazione e con nuove forme di investimento.