Insulti, minacce e spintoni ai medici responsabili, a loro avviso, di non aver fatto abbastanza per salvare la vita a una loro familiare. È accaduto la scorsa notte nell’ospedale Cardarelli di Napoli, dove sono intervenuti i carabinieri denunciando le otto persone protagoniste dei raid. Tutto ha avuto inizio con il decesso di una donna di 69 anni, ricoverata in medicina d’urgenza. I familiari, informati della morte, hanno raggiunto il quarto piano del reparto aggirando i controlli delle guardie giurate: qui si sono verificati momenti di tensione con i medici oggetto di insulti e minacce. In questo frangente è stato anche danneggiato un dispositivo per il monitoraggio dei parametri vitali dei pazienti. Sono intervenuti i carabinieri del nucleo radiomobile di Napoli e della stazione Vomero: le otto persone sono state identificate e denunciate per danneggiamento, minacce e interruzione di pubblico servizio.
Il consigliere Borrelli chiede pene severissime
“Sabato notte abbiamo assistito all’ennesima, violentissima, aggressione ai danni del personale sanitario dell’Ospedale Cardarelli di Napoli. Solo con l’intervento in forze dei carabinieri si è riuscita a ristabilire la calma e 8 persone sono state identificate e denunciate per danneggiamento, minacce e interruzione di pubblico servizio. Questo è l’ennesimo gravissimo episodio di aggressione al personale sanitario e devastazione delle strutture pubbliche. Ora basta, le Istituzioni non possono più restare inermi a guardare questa gente mangiarsi la città e la civiltà. Sono criminali e come tali vanno trattati. Io chiedo pene severissime e che venga immediatamente accertato se il decesso avvenuto durante i tafferugli sia stato causato proprio da queste persone”. Cosi’ Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale di Europa Verde, commenta l’episodio della scorsa notte al Cardarelli. “Napoli non può più essere schiava di questa becera criminalita’ che non ha alcun rispetto della vita come della morte. E’ il momento di una risposta forte e decisa, iniziando dal ripristino delle stazioni di polizia all’interno dei pronto soccorso, il primo vero ed efficace deterrente contro atti a dir poco vergognosi”.