Raffaella Docimo, candidata Fdi alle Europee: Il mio programma? Sanità per tutti e alt alla fuga dei cervelli

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in foto Raffaella Docimo

di Maridì Vicedomini

Raffaella Docimo: docente universitario, medico come da tradizione familiare,  titolare di Odontoiatria Pediatrica e Direttore della Scuola di Specializzazione in Odontoiatria Pediatrica presso l’ Università  degli Studi di Roma Tor Vergata, è candidata alle prossime elezioni europee in “Fratelli d’Italia”, per la circoscrizione Sud della nostra penisola.  

Professoressa Docimo,  come nasce la volontà  di abbracciare questa mission politica?
E’ nata per caso. Il 29 aprile scorso mi telefonò Arianna Meloni per invitarmi ad un colloquio nel quali mi espresse il desiderio di volermi candidare nelle liste  “Fratelli d’Italia”  per la competizione elettorale alle Europee al fine di  farmi rappresentare  quella parte della società civile  forse meno presente , meno attiva  all’interno del dibattito politico  del partito; poche ore per  dare una risposta, una notte di grande riflessione  e la mattina dopo ho accettato la sua proposta. Ho accettato la candidatura convinta  che fosse la scelta più giusta  perché penso che quando si viene chiamati a dare il  proprio contributo professionale  bisogna dire sì. Io come medico ho sempre lavorato  con i bambini perché la mia disciplina è pediatrica  ed ho operato esclusivamente nel comparto della sanità pubblica  perché credo nella sua valenza;  pertanto ho pensato che questa proposta della Meloni potesse essere un’opportunità da non perdere. 

Quali sono i punti focali del suo programma politico?
In primis la sanità che deve offrire i  servizi a tutti i cittadini e sull’intero territorio italiano senza alcuna discriminazione e favoritismo. E’ vero che  c’è tanta demagogia e forse retorica dietro  questa affermazione  ma c’è  anche  tanta realtà e su questo tema noi dobbiamo confrontarci con l’ Europa di cui l’Italia rappresenta  un tassello importante; quando noi ragioniamo in termini  di Europa, dobbiamo ricordare  che prima anche di essere italiani, siamo cittadini europei  e come tali dobbiamo poterci rapportare con i rappresentanti degli altri paesi europei in misura paritaria avendo dei parametri di valori che ci permettono  di poter discutere e decidere con cognizione di causa”  

Sanità per tutti non un’utopia ma una certezza dunque?
Esatto, dire sanità per tutti vuol significare garantire gli stessi standard di qualità e quantità  di servizi  legati ad una vita dignitosa di cui la salute rappresenta un connotato fondamentale. Oltre alla Sanità, tra i punti focali del mio programma, c’è il mondo Accademico di cui sono parte integrante, essendo una docente universitaria; la mia  attività di docenza mi dà la possibilità di essere in costante contatto con i giovani per i quali auspichiamo un futuro migliore che gli consenta di sentirsi soddisfatti e realizzati professionalmente nel proprio paese, senza dover emigrare in altre nazioni. Il nostro è un paese di Eccellenze in tutti i campi, in primis la sanità ed è pertanto assolutamente indispensabile arginare quanto è più possibile la “fuga dei cervelli”.  

Professoressa Docimo,  il modello Welfare in Italia per il comparto sanitario ad oggi  è risultato un fallimento?
Mi sembra eccessivo parlare di fallimento ma certamente attualmente  il sistema sanitario nazionale evidenzia grandi criticità. Personalmente credo che siano venuti a mancare i principi di universalità e di universalismo a cui la nostra sanità pubblica si è ispirata fin dall’origine. E’ indubbio che esiste  una grave discrepanza tra quelli che sono i principi cardini del nostro sistema sanitario  e le modalità di erogazione dei servizi ai cittadini. A ciò si  aggiungono fenomeni contingenti altamente negativi come le liste d’attesa interminabili per poter accedere ad una prestazione medica pubblica, una burocratizzazione molto complessa,  grave carenza di personale sanitario pubblico non gratificato con adeguati stipendi . E’ importante recuperare  il rapporto fiduciario tra medico e paziente “ 

Lei appartiene ad una famiglia di medici. Cosa pensa del numero chiuso per l’accesso alla Facoltà di Medicina?
Il Governo Meloni si è molto impegnato  su questo fronte; personalmente credo che sia opportuno ragionare in termini  di formazione e di occupazione. Sono convinta che nel prossimo futuro ci saranno  grandi riflessioni che permetteranno di mettere a punto anche questa problematica al fine di individuare  e mettere in atto soluzioni adeguate”.