“Alta cultura economico-finanziaria ed umanistica, limpidi ideali di libertà e di responsabilità sociali, rigore nel metodo, intransigenza morale e coraggio: Raffaele Mattioli è uno dei principali eroi civili del mondo bancario italiano del terribile Novecento, protagonista della rinascita negli anni Trenta della Banca Commerciale Italiana dopo la grave crisi”. Così il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, in occasione dell’evento per ricordare la figura di Raffaele Mattioli a 50 anni dalla sua scomparsa, organizzato da Intesa Sanpaolo e dalla Fondazione Raffaele Mattioli. “Mattioli, infatti, divenne – aggiunge – un grande innovatore del modo di far banca in Italia, mettendo insieme scienza economica, poliedrica cultura, esperienza bancaria, grande interesse alle nuove tecniche (quando non c’erano ancora le tecnologie), fiducia nel potere persuasivo della ragione e grande, costante impegno nel “fare i conti”, con la cultura della sana e prudente gestione, lasciando sempre da parte i preconcetti e costruendo pazientemente, pezzo per pezzo, un’economia bancaria molto sana e lungimirante, condizione essenziale per attività finanziarie che persuadano tutto il mondo produttivo a far sempre bene i conti”. Diversi altri furono in “quegli anni bui – prosegue – gli eroi civili del mondo bancario e finanziario, come Cesare Merzagora, presidente della Commissione centrale economica del Clnai, e Anton Dante Coda, poi Presidente dell’Istituto bancario San Paolo di Torino. Mattioli fu decisivo fin dagli anni trenta nel costruire nella Banca Commerciale una dirigenza di forti e innovative capacità tecniche bancarie e di alti ideali di libertà”.
Le grandi capacità bancarie, la sua indipendenza da tutti i potentati di ogni genere – aggiunge il presidente dell’Abi – e il suo grande prestigio permisero a Raffaele Mattioli di evitare condizionamenti e di rimanere alla guida della Banca Commerciale in contesti politici molto diversi”. “A cinquant’anni dalla morte, Raffaele Mattioli “ci ha lasciato – conclude Patuelli – tanti sempre attuali insegnamenti, insieme bancari, culturali, morali e civili che rappresentano indirizzi sicuri su cui poggiare l’ulteriore crescita economica, civile e sociale di un’Italia europea che ragioni sempre con grandi orizzonti internazionali di pace e di prosperità”.