Quest’anno, per chi è fedele alla tradizione del presepe, non sarà semplice scegliere scenario e pastori

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Anche per non mancare di rispetto alle figure dei protagonisti veri, quest’anno gli appassionati di quella che è la riedizione in scala ridotta e fantasticata di un paesaggio sacro e una volta anche tranquillo, diventa ancor più difficoltosa e di credibilità non scontata. Oggetto di quell’opera, che viene fatta durare per un breve periodo, quello che comincia alla fine di dicembre e finisce all’ inizio di gennaio, è la Terra Santa con tanto di capanna-sala parto. È il periodo delle cosiddette “festività natalizie”, che, quest’anno in particolare, tirate per i capelli, al più potrebbero definirsi “pausa di fine anno”, non scadendo così nella totale ipocrisia. Quello che segue vuole essere solo un estratto più che sintetico della situazione di due delle tante guerre che, da un pò di tempo, stanno dilaniando il mondo: il conflitto in Medioriente e la messa a ferro e fuoco dell’ Ucraina per mano russa. Si può dire con sufficiente attendibilità che il mondo intero attualmente stia ruotando condizionato da tali sciagure. Ripetendolo ancora una volta, immediatamente dopo la vera e propria ecatombe che continua, giorno dopo giorno, a farsi un bagno di sangue sempre più pieno e assortito, è la distruzione di ricchezza, con l’aggiunta di evidente mancanza di risorse per ricostruirla a guerre finite. Ciò è quanto la generazione attuale sta predisponendo per le prossime. L’uso del plurale è motivato appunto dell’entità di quanto sta andando in polvere o in fumo. In campagna è uso aggiungere a commento di tali fatti:”dove si toglie e poi non si riempie di nuovo, si finisce con non trovarci niente più” Ancora più calzante è “A togliere una qualcosa di un certo valore e metterne un’ altra, la spesa raddoppia”.
Chi non è d’accordo, scagli la prima pietra, evitando che chi dovesse averlo giá fatto si proponga una seconda volta.