Quarto trimestre, boom di fallimenti: è il dato più alto registrato dal 2009

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Nuovo record per i fallimenti delle imprese. Nel quarto trimestre del 2013 sono stati ben 4.257, la cifra più alta registrata in un trimestre dall’inizio del 2009. Per l’intero 2013 hanno chiuso 14.269 imprese con un aumento del 14 per Nuovo record per i fallimenti delle imprese. Nel quarto trimestre del 2013 sono stati ben 4.257, la cifra più alta registrata in un trimestre dall’inizio del 2009. Per l’intero 2013 hanno chiuso 14.269 imprese con un aumento del 14 per cento rispetto al 2012, spiega il rapporto Cribis D&B, la società del Gruppo Crif specializzata nella business information. ”Nonostante alcuni timidi segnali di miglioramento negli indicatori dell’economia italiana, il conto dei fallimenti mostra una situazione ancora molto preoccupante per la situazione delle imprese – commenta Marco Preti, amministratore Delegato di Cribis D&B – il quarto trimestre 2013, dopo cinque anni caratterizzati da un trend di peggioramento, registra un nuovo picco, lanciando un allarme sulla capacità di resistenza del tessuto produttivo di fronte al perdurare della crisi. Purtroppo noi non siamo stupiti”, aggiunde Preti. Che snocciola i dati di un progressivo avvitamento dell’economia italiana: a settembre 2013, l’andamento dei pagamenti commerciali, che rappresentano la fotografia più affidabile e esaustiva dello stato di salute delle imprese, mostrava come oltre il 15% delle aziende italiane paghi ormai con oltre 30 giorni di ritardo, un aumento del 150% rispetto al settembre 2012. In alcuni settori, come le costruzioni, questo aumento è stato di oltre il 170% rispetto allo stesso periodo del 2012. Questo dato dimostra che una parte delle aziende italiane non riesce a uscire dalla crisi e, non potendo piu’ rispettare i propri impegni di pagamento, si incammina verso la chiusura volontaria o il fallimento. Il record in Lombardia Nel 2013 la Lombardia si conferma la regione d’Italia in cui si registra il maggior numero di fallimenti, con 3.228 casi, pari al 22,6% del totale nazionale. La seconda regione più colpita è il Lazio, con 1.533 imprese chiuse nel 2013 (il 10,7%), la terza il Veneto con 1.269 fallimenti (l’8,9%). L’edilizia e il commercio sono i macrosettori più colpiti dai fallimenti nel 2013. Nel settore edile si contano oltre 2.800 imprese fallite, un quinto del totale. Il comparto in maggiore sofferenza è quello della ”costruzione di edifici”, in cui si registrano 1.757 fallimenti, a cui si aggiungono i 1.083 ”installatori” che hanno portato i libri in Tribunale. In correlazione, si segnalano anche i 795 casi della ”locazione immobiliare”. Appare molto critica però anche la situazione del commercio, che registra oltre 1.900 fallimenti nelle vendite all’ingrosso e quasi altrettante in quelle al dettaglio. Tra gli altri settori si segnalano i numerosi casi del comparto produttivo: nel 2013 si registrano 621 fallimenti nell’industria di manufatti in metallo, 304 nell’industria di macchinari industriali e computer, 261 nelle industrie del mobile – accessori per arredi, 234 nell’industria alimentare, 230 nell’industria dell’abbigliamento e altri prodotti tessili, 210 nelle industrie tipografiche ed editoriali, 197 nell’industria di attrezzature elettriche ed elettroniche.