Quando una espressione del pensiero manca di linearità, la stessa perde efficacia…

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in foto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con Bill Gates, imprenditore, programmatore, informatico e filantropo statunitense (Imagoeconomica)

Non si può rimanere indifferenti di fronte a comportamenti, soprattutto alcuni dei politici italiani, che, premettendo di voler raggiungere l’obiettivo A, seguono il percorso per arrivare a B. Da notare che tale comportamento non è causato da errore o addirittura dolo, ma dalla oramai consolidata prassi di annunciare tutto, come accade durante le campagne elettorali, per poi riproporre, una volta raggiunta la poltrona da parlamentare o altro alto incarico, muoversi sostanzialmente in un senso diverso, quando non addirittura in quello opposto. Proprio di questi tempi in Italia si sta assistendo a qualcosa del genere. Più precisamente si stanno mettendo in luce modi di fare meno convenienti di quelli che è possibile osservare in una convention di scaricatori di porto. È credibile che alcuni attori dei diversi teatri di palazzo a Roma ritengano che gli italiani, che li hanno deputati a esprimersi in loro vece, in una situazione come quella attuale, desiderino divertirsi. Di conseguenza affidano il tema da elaborare per poi mandare in scena, di opere buffe. Tra le ultime c’è il quesito posto alla magistratura sulla liceità o meno di fare il saluto romano. È preferibile evitare di prendere in considerazione la sentenza emessa da quella Casta sul saluto con il braccio destro levato per non rischiare la propria salute mentale. Resta comunque confermato il principio che valeva ai tempi di Roma antica, che il magistrato non deve occuparsi di problemi di poco conto.

Tutto ciò mentre nel Paese si stava verificando qualcosa di realmente costruttivo: la visita di Bill Gates, creatore della Microsoft, a Sergio Mattarella, Primo Cittadino italiano, nella sua sede, il Quirinale. Per una volta si è potuto prendere atto che un imprenditore di successo, peraltro non italiano, sia entrato nello studio del Capo dello Stato non per annunciargli investimenti in Italia, bensì per parlare con lui di un’ Africa malata che ha bisogno di tutto e ancora altro. Sapeva il Tycoon, per molti anni l’uomo più ricco del mondo, dei viaggi di Mattarella nelle zone del pianeta  che ancora sono assediate dalla fame e dalle malattie. Gates è altrettanto impegnato in prima persona a aiutare quelle popolazioni e, prima di congedarsi, ha confermato che continuerà a rendersi utile in prima persona. Ha ricevuto da Mattarella assicurazione analoga rimanendo entrambi i personaggi in un clima di serenità, proprio quella che di questi tempi scarseggia. È necessario comunque riportare che Mattarella e Gates, prima di iniziare il colloquio sull’ argomento degli aiuti a quelle parti del mondo che con le loro forze non riescono a riscattarsi, si sono intrattenuti in uno scambio di vedute sull’argomento che, al momento, dopo le guerre, attira dj più l’attenzione del mondo. I due hanno parlato così, in forma di conversazione senza schema, delle opportunità e dei pericoli che l’umanità può trovarsi a affrontare fin d’ora. Ancor di più ciò potrà accadere quando la ricerca scientifica e l’applicazione pratica di quella invenzione si troveranno in una fase più avanzata, quindi con possibilità e disagi ancora maggiori. È comunque senz’ altro positivo prendere atto che il Politico e il suo interlocutore Scienziato Imprenditore si siano trovati d’ accordo sul fatto che, vicino al pacco che contiene tutti i contributi che ha dato, da ogni parte, l’umanità alla sua concretizzazione, l’ Intelligenza Artificiale, sia scritto in buona evidenza: ” maneggiare con cura”.