Quando le arti incontrano la scienza

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in foto particolare del Giudizio universale di Michelangelo

La cultura dell’imprenditorialismo fa affidamento sull’incontro tra le arti e le scienze che contraddistinse il Rinascimento. A quel tempo, lungo la strada dell’apprendimento si potevano incontrare e scambiare le loro conoscenze celebrità come Niccolò Copernico (1473-1543), il “giovane canonico di Thorn che doveva dare agli uomini un’idea più ampia dell’universo” e Michelangelo Buonarroti (1475-1564), il “giovane scultore fiorentino che nella Cappella Sistina ha rappresentato l’inizio del mondo e la fine dell’umanità”, come immaginato dallo scrittore Giovanni Papini (1881-1956) nella Vita di Michelangiolo. Durante il Rinascimento, artisti e scienziati erano spiriti eclettici desiderosi di sfidare la saggezza convenzionale e, quindi, disposti a impegnarsi in esperimenti mentali al crocevia di diverse discipline. “Michelangelo, – riferisce Papini – fu desideroso di apprendere ogni disciplina che avesse qualche relazione con l’arte”. Egli fu uno stimato anatomico e si appassionò all’astronomia e alle scienze naturali e matematiche. Accanto agli interessi per l’astronomia, Copernico coltivava studi di medicina, diritto, matematica (che lo portò alla progettazione di una riforma monetaria), e diritto canonico.

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