Qual è l’orgoglio di infrangere la legge definendola sbagliata?

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Siamo fieri di essere processati. Ciò che è giusto lo decidiamo noi. Come dire l’Ètat c’est moi, la frase che Luigi XIV, re di Francia, avrebbe pronunciato il 13 aprile 1655, quando instaurò la monarchia assoluta. Accentrò, così, i poteri dello Stato nella propria persona per diritto divino. Poco più di un secolo dopo, nel 1789, la Rivoluzione rese tutti uguali di fronte alla legge. Ecco perché l’uomo giusto si preoccupa nel sentire che, ancora oggi, c’è chi crede di avere più diritti di altri e sfida i giudici che garantiscono il rispetto della Costituzione. Purtroppo molti, invece, applaudono.

Se un negro si rende utile, meglio multarlo, non si sa mai
Per guadagnare qualche monetina pulisce il marciapiede con la ramazza. Siccome è nigeriano, seppure in regola col permesso di soggiorno, cioè non clandestino, a Verona qualcuno chiama la polizia urbana che lo multa di 100 euro. Intralcio al traffico pedonale. Non si è mai sentito! Con quale coscienza il sindaco giustifica la miserabile sanzione? I vigili agirono secondo regolamento. Nell’immaginario collettivo, infatti, uno sporco negro ruba, spaccia e violenta. Può solo delinquere. Se fa qualcosa di buono, saltano tutti gli stereotipi e rischia di apparire come un essere umano.
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Con tutti i problemi che abbiamo già, questo non ci voleva
Salgono lo Spread e il debito pubblico, diminuiscono le prospettive di crescita del PIL, ancora incerta la concessione del salario di cittadinanza e la riforma finanziaria, crollano i ponti, muoiono innocenti. Ora ci arriva addosso un’altro problema. Nonostante tre vittorie consecutive della Juve, Ronaldo non ha ancora segnato. Com’è possibile? Eppure è costato tanti soldi. Ogni domenica migliaia di tifosi vivono con questa angoscia. Guadagna un milione a settimana, inutilmente. Il Real Madrid l’ha ceduto perché non è più l’asso di un tempo? Questa, proprio, non ci voleva.

Quello stupido mi prendeva a schiaffi, ma io non ero mica Pasquale
Sono tanti i modi per dare una lezione agli avversari politici. Promettere in campagna elettorale e non mantenere. Spacciarsi per competenti senza esserlo. Rimanere indifferenti all’aumento dello Spread. Far credere che l’unico problema siano i clandestini. Polemizzare con l’Europa e renderci ridicoli. Non arginare la corruzione con opportune leggi. Prendere decisioni inutili come l’abolizione dei vitalizi. Non sapere come creare risorse per economia e lavoro. Diffondere solo notizie false. Noi applaudiamo e ce la spassiamo. Tanto, a essere danneggiati sono quelli di sinistra.

Ma la Lega è ancora di destra?
Non ci fermeranno con le sentenze. Il popolo è con noi, non ha eletto loro. I consensi in continuo aumento. Chissà se siamo immortali. Il potere dà alla testa. Ci si dimentica di alleanze e convenienze. Avranno presto una sorpresa i leader del controdestra. Quando scopriranno che il loro potenziale politico è come quello della sinistra, se non inferiore, ci sarà poco da ridere. Il PD ce l’ha messa tutta per perdere voti, e ci è riuscito. Mentre loro si credono alleati, invece sono rimasti soli. Nessuno ricorda, però, che gli italiani prima o poi tirano monetine a chiunque.

Fa sempre piacere ricevere un premio a Venezia anche senza meritarlo
Seppure ne abbiano combinate di cotte e di crude, non si può negare che gli antenati erano più seri. Non essendo l’idiozia umana nata con questa generazione, chissà quanti leccaculi avranno proposto premi a Eva Brawn, a Claretta Petacci e altre Prime Donne. Ma il ministero della Propaganda, a dispetto della vanità femminile, suggeriva di non accettarli. Da noi, invece, per non essere da meno di Chiara e Fedez, si utilizza qualsiasi evento, anche se ridicolo, per compiacere i fan. Soprattutto al Sud e a chi, emigrato al Nord, si è naturalizzato per mimetizzarsi tra gli indigeni.

Perché l’elettore dovrebbe essere dalla parte di chi infrange la legge?
Un mio Prof di Diritto suggeriva, a chi avesse intenzione di fare il magistrato, di mettersi sia nei panni dell’imputato sia in quelli della vittima. Così si capisce se si è in grado di giudicare. Allora mi resi conto di quanto difficile e ingrato sia quel compito e ammiro chi accetta di farlo. Più facile è criticare. Ogni tanto ci provo io. E l’ho trasmesso ai miei figli. Credo sia pure un modo per tentare di essere cittadini migliori. Noi, Invece, vogliamo che il giudizio sia solo in favore di chi ci sembra probo. Poi, confermiamo l’ingiustizia col voto e ci illudiamo di agire nel nostro interesse.