Pubblica amministrazione: per formare i dipendenti il Sud spende la metà del Nord

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Oltre 134 milioni di euro utilizzati da Regioni, Province e Comuni per formare ben 544 mila dipendenti con l’obiettivo di migliorare l’efficienza della “macchina burocratica”, ma il Mezzogiorno spende la metà rispetto al Nord guadagnandosi il primato negativo nella soddisfazione dei cittadini sui servizi erogati. In Calabria vengono “investiti” in competenze del personale soltanto 107 euro pro capite a fronte dei 246 euro del dato medio italiano. Una perfomance che colloca il settore pubblico regionale agli ultimi posti (193¸ posto su 206 regioni considerate) in Europa per qualità della PA secondo un’indagine della Commissione Europea. E’ quanto emerge dalla Nota scientifica “L’efficienza della PA negli enti locali italiani” realizzata dall’Istituto Demoskopika. Sono dieci le realtà regionali i cui enti locali ottengono un piazzamento al di sopra della media italiana nella top ten sull’efficienza della pubblica amministrazione stilata dall’Istituto Demoskopika: sei al Nord, tre al Centro e soltanto una nel Mezzogiorno. Tra le “comunità istituzionali” più efficienti svettano Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Umbria. Al contrario, le più “scassate” risultano Campania, Molise, Calabria, Sicilia e Basilicata. Gli enti istituzionali che investono maggiormente nella formazione dei loro dipendenti, inoltre, ottengono perfomance migliori nel processo di erogazione dei servizi. Con una spesa per ciascun dipendente pari a 312 euro, infatti, gli enti locali operanti nell’area settentrionale del Paese conquistano la vetta nella graduatoria del gradimento sui servizi erogati ai cittadini: 70,9 punti ben al di sopra della media italiana, pari a 50,4 punti, e distante di oltre 41 punti dall’appeal burocratico delle istituzioni meridionali ferme ad un disastroso risultato, appena 29,4 punti, con appena 152 euro di “investimento in competenze” per ciascun dipendente. Esiste, dunque, una relazione diretta tra la spesa nella formazione del personale nel settore pubblico e la qualità dell’offerta erogata.